La lettera a Dodò dell’Albero Azzurro, più una risposta.

27 gennaio 2016 da Mauro

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Ieri, dopo aver visto una puntata de L’Albero Azzurro insieme a GZ, ho sentito il bisogno di inviare una lettera aperta al piccolo Dodò. Eccola qui:

Caro Dodò,
stamattina ero sul divano con GZ, c’era anche Babau Gande, e guardavamo l’Albero Azzurro mentre facevamo colazione. C’erano Gipo e Laura che parlavano con la Magica Fogliolina che ti insegna ogni volta le parole dette nelle altre lingue, e la parola di oggi era FAMIGLIA. 
Non so se la scelta degli autori sia andata volontariamente sul tema caldo del momento, ma ero pronto a vedere come avrebbero affrontato l’argomento, considerato il delicatissimo target di riferimento.
Come temevo, ti hanno insegnato che la famiglia è solo ed esclusivamente quella composta da papà (“Il Re della casa”), mamma (“la Regina della casa!”) e figlio (“Il Principe di casa!”), con tanto di disegnini esplicativi del trittico felice che si teneva per mano.
Ora – senza entrare nel merito delle coppie formate da sole donne o da soli uomini che, per quanto mi riguarda, hanno tutto il diritto di poter crescere dei figli serenamente – io credo che il modello “famigliare” proposto dalla fogliolina e dagli autori de L’albero Azzurro sia stato un passo falso, e che si sia sprecata l’occasione per spiegarti semplicemente, caro Dodò, che la famiglia è un nucleo composto da persone che crescono insieme, volendosi bene, spesso uniti da un legame di parentela.
Perché sai che c’è Dodò? Che stamattina le mie amiche che stanno crescendo dei bimbi senza un papà al loro fianco, così come i miei amici che li stanno crescendo senza la mamma, avranno dovuto tranquillizzare i loro figli, che stavano guardando Rai YoYo, facendogli capire che anche la loro è una famiglia. Anche la loro che è composta, magari, da una mamma sola e tanti nonni. O zii. O amici.
Presentare, nel 2016, un unico modello famigliare significa discriminare non solo le persone, ma la realtà del mondo che ci circonda. Negandola e costringendola in degli schemi che creano soltanto distanza.
L’opposto, quindi, di quello che sempre e sarà una famiglia.
Dodò, pensaci tu a far ragionare quegli adulti scemi. 

Ciao da me, GZ, mamma Meme e da Babau Gande.

L’eco che questa lettera ha avuto sui social è stato molto più grande di quello che mi aspettavo, è stata condivisa da centinaia di persone, è rimbalzata su diversi siti, e alla fine è arrivata tra le mani di una persona che conosce molto bene Dodò e l’Albero Azzurro.
Una persona che ha condotto la trasmissione per cinque anni consecutivi e che, ora che vive col suo uomo e le sue due splendide bambine, s’è anche preso la briga di rispondere alla mia letterina.
La sua è una risposta molto bella e dimostra la grande professionalità degli autori coinvolti in un programma, solitamente, davvero ben fatto.
Eccola:

risposta alessandro mercurio

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Un solo commento

  1. zeno -

    Onore a quest’uomo..tanto onore

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