La preghiera.

17 novembre 2014 da Mauro

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“Sono solo troie!”
“Se avessero davvero qualcosa da dire lo direbbero anche con le tette coperte!”
“Fanno schifo!”
“Andassero a spogliarsi negli stati islamici, vedi che fine fanno!”

Queste alcune delle definizioni con cui solitamente vengono definite dagli italiani, e dalle italiane, le performance di protesta realizzate dal collettivo FEMEN.
Ora, specificando che io non sono affatto un fan di questo collettivo, questo non sarà l’ennesimo post che tenta di spiegare Aglitagliani per quale motivo attuino questo tipo di protesta esattamente in quel modo lì, per saperlo basterebbe aprire un Browser qualsiasi, scrivere F E M E N su Google, aprire la loro pagina Wikipedia e comprendere tutte le motivazioni che stanno dietro a quei gesti.
Ma capisco che sputargli addosso che sono delle troie è mille volte più immediato.
E poi che ci vuole a dire “rroia”? Visto? Va’ com’è facile e diretto.
Ci sarà un motivo se “troia” è l’espressione più usata in Italia per insultare le donne, no?
Perché la donne, a differenza degli uomini, vanno sempre colpite sulla loro sessualità, che è una colpa, una vergogna che dovrebbero tenere nascosta, nel buio delle loro case.

Ma se provassimo ad archiviare per un momento la questione insulti, tette, ecc. cosa resterebbero se non i fatti e i proclami?
E allora ecco cosa hanno fatto le Femen ad Announo.

Sono entrate in studio, e al centro del palco hanno recitato questa preghiera:

 

“L’amore è uguaglianza e richiede una ragione chiara.
La parità è l’unica forma di libertà.
Come non era in principio
dovrebbe essere ora e sempre
Un parlamento senza papa
Un mondo senza religione
Perché dio non è un mago
E il papa non è un politico
Amen”

 Poi si sono alzate insieme e hanno declamato queste parole:
“Siamo qui a disturbare la vostra importante conversazione con una domanda non meno importante.
Vogliamo dare l’allarme, ci dispiace dirvelo, siamo qui per annunciare che la parità – i vostri diritti, i nostri diritti – sono in pericolo.
E sfortunatamente la fonte del pericolo è proprio qui in Italia.
Il 25 novembre il papa andrà a parlare al Parlamento Europeo, a Strasburgo, in Francia.
Questo è un attacco diretto alla laicità, alla parità, ai diritti umani e a quell separazione tra Chiesa e Stato che deve diventare una priorità oggi, per le persone come noi, per i religiosi, per gli atei, e per tutti quelli che si battono per la parità libertà di parola.
Siamo qui per attirare la vostra attenzione e per portare tutti a non stare in silenzio, a non far finta di colpire, non è il momento di essere tolleranti.
E’ il momento di difendere la nostra parità. Ecco perché siamo qui.
Siamo qui per dire che dio non è mai stato un mago, ed ecco perché il papa non sarà mai un politico.”

 

E con tutto il rispetto per chi, tra di voi, è Cattolico, Cristiano, per chi tra di voi dice di esserlo ma non pratica da una vita, per chi tra di voi aderisce a una qualsiasi delle centinaia delle religioni in cui si divide il mondo, ricordatevi che la Chiesa e lo Stato

sono
due
entità
separate.
Vuoi credere nella Chiesa? Vuoi credere in Thor? Vuoi credere nella Burrata?
Fallo. Sei libero. Viviamo in uno stato meraviglioso che te lo permette senza (questo è fondamentale) romperti i coglioni.
Ma allo stesso tempo, quello stesso stato è laico (eeeggià!)
L’Italia, la mia Italia come la vostra Italia, è uno stato laico.
L’europa è un continente laico.
Quindi il fatto che il 25 Novembre, il Papa terrà un discorso davanti al Parlamento Europeo, dovrebbe quantomeno suonare strano.
Le opinioni dei rappresentanti della religione Cattolica, come di qualsiasi altra religione, NON POSSONO E NON DEVONO entrare nella nostra politica.
NON POSSONO E NON DEVONO entrare nelle nostre vite.
NON POSSONO E NON DEVONO influire sui referendum, sulle compagini, sugli schieramenti.Questo, nessuno lo sta ricordando nelle tv italiane.
E che ci sia bisogno un gruppo di femministe situazioniste ucraine perché nessuno, da noi, ha il coraggio di dichiararlo pubblicamente, è uno schifo.
Uno schifo più schifo di qualche tetta al vento.
Molto, ma molto più di qualche tetta al vento.
Molto.

4 commenti

  1. sara -

    Completamente d’accordo con quanto scrivi. La cosa più triste è che al giorno d’oggi la gente continua a dibattere ancora su una tetta piuttosto che sui problemi che ci sono al mondo. Aldilà della chiesa cattolica e della sua continua intromissione in ambiti che non le riguardano, neanche il plateale divario che continua a dividere uomini e donne crea sensazione. Ci perdiamo dietro a cose inutili, come una tetta in mostra, ed evitiamo di ammettere che non siamo poi tanto più evoluti dei paesi islamici su cui tutti sparano a zero. Viviamo in un paese dove se sei donna e hai successo sicuramente è perché “hai aperto le gambe”…noi donne siamo le prime a discriminarci da sole…quante volte ho sentito ragazze apostrofare delle perfette sconosciute come “troie” solo perché colpevoli di essere troppo belle…quante volte ancora dovremo sentire l’agghiacciante frase “eh, ma se l’è cercata, era da sola, per strada, di notte e con la gonna..” dopo uno stupro?!? Se siamo ancora ai tempi di Lady Godiva dove una donna per essere ascoltata ha bisogno di mettersi nuda, ben vengano le femen che almeno hanno il coraggio di farlo, di mettersi in gioco, di metterci la faccia e di farlo con una dignità che tutte queste “persone per bene”, capaci solo di giudicare in base alle apparenze sorvolando sul messaggio più importante, possono solo sognarsi…inoltre vorrei ricordare loro che l’arretratezza dei paesi islamici da loro tanto disprezzati è dovuta anche al fatto che in quei paesi sono proprio la chiesa e la religione a farla da padrona stabilendo cosa è bene e cosa è male…continuare a fare entrare il papa e i suoi accoliti nella situazione politica fornendogli un potere che non gli compete non porterà mai un giovamento.

  2. Mauro -

    Grazie per il tuo commento, Sara.

  3. Stefano -

    Soros, Otpor, destabilizzazione dei governi, rivoluzioni colorate, ecc. Letto niente a proposito? Ciao ^_^

    https://ilcomunistaonline.wordpress.com/2014/05/19/femen-e-nazisti-ucraini-uniti-nella-lotta

    https://aurorasito.wordpress.com/2014/10/20/ilmanifesto-e-il-fascinoso-nazismo-ucraino

    http://www.grandecocomero.com/femen-paga-finanzia-finanziamento-massoneria-soros

  4. Mauro -

    Sì, certo.
    Ma non c’entra nulla con l’argomento del post.

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