Perdersi a Roma per ritrovare la propria Berlino.

13 dicembre 2013 da Mauro

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Incontrai Lilin (al secolo Chiara Pulitanò) per la prima volta a casa mia.
Con lei c’erano i suoi genitori, il suo fidanzato e il cantautore e produttore musicale Tony Bungaro che per primo me ne aveva parlato.
Tony non è un uomo dai facilissimi entusiasmi per questo quando mi telefonò per dirmi che dovevo conoscere questa ragazza dai grandi capelli rossi, gli occhi infiniti e una voce che nasconde molto più di quello che apparentemente rivela, nonostante io fossi incastrato con un articolo per XL nella temibile sala stampa del Festival del Cinema di Venezia, smisi di scrivere e gli chiesi di mandarmi direttamente un brano per capire di cosa stesse parlando.

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Un mese e mezzo dopo parlo con lei rivelandole la mia idea.
La sua canzone e la sua voce mi avevano fatto immaginare questa ragazza che si muove per una Roma senza nome, senza vie, senza forme riconoscibili, alle prese con una sua piccola missione personale: ricercare nei dettagli dei disegni e dei colori quelle piccole parti che le servivano per ritrovare una Berlino che non era più sua.
E per mostrare questo percorso volevo togliere da Roma tutte le architetture e i paesaggi che solitamente la rappresentano per raccontarla soltanto con i capolavori della street art che la colorano un po’ ovunque.

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Girare il video del brano d’esordio di Lilin me l’ha permesso.

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Dentro ci troverete i primi passi della sua storia artistica.
Ci troverete i colori e i segni di Alice Pasquini, Solo, Blu, Diavù, Ron English e molti altri.
Ci troverete una Roma che non avete mai visto, nascosta tra le vie invisibili che la collegano in un unico affresco da San Lorenzo, al Porto Fluviale passando per le stradine del Quadraro.
Una Roma puzzona e spiazzante, ironica e violenta, che potrete riconoscere soltanto in uno degli shot finali, dove rendiamo omaggio al fiume eterno e al nostro colosseo post industriale.

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E ci troverete una storia di coppie, solitudini e di come, per ritrovarsi in due, spesso bisogna costruirsi la propria Berlino personale. Spero vi piaccia. Eccolo:

Cliccando QUI invece potrete vedere anche le foto di backstage scattate da Meme Panzuta. E scoprire quanto si possa arrivare ad essere scemi su un set. Tra balletti e trucchi improvvisati.

 

Un solo commento

  1. giuglio -

    not my cup of tea, ma il video è proprio bello e l’idea fantastica
    però la gallery del backstage a me non mi si apre…

    PS una curiosità: il finale è postproduzione by LRNZ o avete fatto er capolavoro dal vero?

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