Vogliamo ricordarvi così.

1 agosto 2013 da Mauro

A voi fedelissimi.
il giornale
Confusi. Indignati. Allo sbando.

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Come noi di fronte a ogni vostra impudenza.

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Vogliamo ricordarvi così.

Intenti a sproloquiare come sempre. A mistificare come sempre. A comportarvi come sempre.
Ma per una volta, dalla parte giusta: quella dei colpevoli.

Per quanto voi vi riteniate assolti.

E dispiace quasi, che non sia più Fede a blaterare e a farvi da portavoce.
Ma fortunatamente dalle vostre parti per trovare degli idioti basta pescare nel mucchio:

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E a quegli altri pupazzi che ancora oggi danno voce e credono alle parole di questo criminale che non conosce vergogna, rimane la parola più dolce del mondo: condanna.

Condanna all’uomo che in risposta ha il coraggio di pronunciare queste parole.
Leggetele con attenzione, c’è tutto il catarro di cui volete liberarvi.
Ci sono tutte le stronzate a cui, un italiano su tre, crede ciecamente. Tutte.

“Ringrazio innanzitutto i miei figli che in questa occasione come sempre mi hanno circondato di cure e di amore.
Ringrazio i miei difensori che hanno illustrato le mie ragioni.
Ringrazio tutti gli amici del Popolo della Libertà e della Lega che mi sono sempre stati vicini manifestandomi stima e affetto.
Ringrazio di cuore tutti di italiani che mi hanno sostenuto e che mi hanno addirittura sommerso con migliaia di messaggi di apprezzamento e di auguri.

La sentenza di oggi mi conferma nell’opinione che una parte della magistratura, nel nostro Paese sia diventata un soggetto irresponsabile, una variabile incontrollabile ed incontrollata, che è assurta da “ordine dello Stato” (con magistrati non eletti dal popolo ma selezionati attraverso un concorso come tutti i funzionari pubblici) a un vero e proprio “potere dello Stato”. Questo nuovo ed illimitato potere dello Stato ha condizionato permanentemente la vita politica italiana, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi.

Dal ‘92 al ‘93 il corso della vita politica è stato letteralmente condizionato dall’azione fuorviante di una parte della magistratura che ha preteso di assurgere ad un ruolo di rinnovamento morale in nome di una presunta rivoluzione etica, mettendo fuori gioco, con i loro leaders, i 5 partiti democratici che avevano governato l’Italia per oltre mezzo secolo e che, nonostante alcune ombre, avevano comunque assicurato il benessere e difeso la libertà e la democrazia dalla minaccia del comunismo. 

Si credeva così di aver assicurato alla sinistra la presa e il mantenimento definitivo del potere.

Ma uno sconosciuto signore, certo Silvio Berlusconi, scese in campo per contrastare il passo al partito comunista e in due mesi vinse le elezioni ottenendo il governo del Paese. Da quel momento si scatenò contro di lui una azione ininterrotta della magistratura che nel ’94 fece cadere il governo, tramite un’accusa di corruzione cui seguì una assoluzione con formula piena, una azione che si sviluppò poi con oltre 50 processi di cui 41 conclusi senza essere riusciti a raggiungere una condanna. 

Ma questo ormai lo sanno tutti. Invece per quanto riguarda ciò che è accaduto alla mia persona, e solo dopo la mia decisione di occuparmi della cosa pubblica, nessuno può comprenderlo. Nessuno può comprendere la carica di vera e propria violenza che mi è stata riservata in seguito a una serie incredibile di accuse e di processi che non hanno alcun fondamento nella realtà: un vero e proprio accanimento giudiziario che non ha eguali nel mondo civile.

E anche negli ultimi giorni sono rimasto allibito nel leggere assolute falsità sui giornali che sostengono la sinistra.
Io non sono mai stato socio occulto di alcuno, non ho ideato mai alcun sistema di frode fiscale, nella storia Mediaset non esiste alcuna falsa fattura, così come non esiste alcun fondo occulto all’estero che riguardi me e la mia famiglia. 

Viviamo davvero in un Paese in cui la maggior parte dei reati e dei crimini non vengono neppure perseguiti, un Paese che non sa essere giusto, soprattutto verso i cittadini onesti e verso tutti coloro che, come me, hanno sempre compiuto il proprio dovere, nel lavoro così come nella vita pubblica.

Io sono fiero di aver creato con le mie sole capacità un grande gruppo imprenditoriale, che ha dato lavoro a migliaia e migliaia di collaboratori, avendo l’orgoglio di non aver mai, in decenni di attività, licenziato uno solo dei collaboratori delle mie aziende.

Sono fiero di aver contribuito alla ricchezza dell’intero Paese, versando allo Stato miliardi e miliardi di euro di imposte ed offrendo con le mie televisioni non solo uno strumento di crescita per le aziende italiane, ma anche una maggiore libertà e pluralità al mondo dell’informazione.

Quando ho deciso di occuparmi della cosa pubblica, cercando di chiamare all’impegno pubblico le energie migliori della società civile, ho dato un contributo alla modernizzazione del nostro Paese e ho messo tutte le mie forze nel tentativo di realizzare una rivoluzione liberale che non si è completamente adempiuta per le insuperabili resistenze dei partiti alleati ed anche perché tante sono in Italia le resistenze e gli ostacoli al cambiamento.

Sono anche sicuro di aver rappresentato al meglio l’Italia nel mondo, facendo in modo che divenisse protagonista e non subalterna alle grandi potenze mondiali, tutelando sempre i nostri interessi e la nostra dignità.

In cambio di tutto ciò, in cambio dell’impegno che ho profuso nel corso di quasi vent’anni a favore del mio Paese, giunto ormai quasi al termine della mia vita attiva, ricevo in premio delle accuse e una sentenza fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia libertà personale e i miei diritti politici.

È cosi che l’Italia riconosce i sacrifici e l’impegno dei suoi cittadini migliori? È questa l’Italia che amiamo? È questa l’Italia che vogliamo? 

No di certo. Per queste ragioni dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo e chiamando con noi in campo, ad interessarsi del nostro comune destino, i giovani migliori e le energie migliori del mondo dell’imprenditoria, delle professioni e del lavoro.

Insieme a loro rimetteremo in campo Forza Italia e chiederemo agli italiani di darci quella maggioranza che è indispensabile per modernizzare il Paese, per fare le riforme a partire dalla più indispensabile di tutte che è la riforma della giustizia per non essere più un Paese sottoposto ad un esercizio assolutamente arbitrario del più terribile dei poteri: quello di privare un cittadino della sua libertà.

Dal male dobbiamo saper far uscire un bene. Che i miei più di 50 processi e questa sentenza facciano aprire gli occhi a quegli italiani che sino ad ora non sono stati consapevoli della realtà del Paese, ed hanno sprecato il loro voto o addirittura non hanno votato.

Tutti insieme, se sapremo davvero stare insieme, recupereremo la vera libertà, per noi e per i nostri figli.
Viva l’Italia!
Viva Forza Italia!”

E alle quali si deve rispondere soltanto con la sacra Verità:

E goderci, quella che è e resta una condanna.

Esile. Minima.
Ma pur sempre una condanna.

E diciamocelo, prima dell’aneurisma, gli toccava.
Se la meritava.

Ora confidiamo che non resti la sola e ne seguino altre, confidiamo nell’interdizione perenne dai pubblici uffici e, soprattutto, in un parlamento che finalmente sappia prendere immediate distanze.

Scritto in parole

10 commenti

  1. Amal -

    Solo per spirito di precisione, lo screenshot con Pisapia e De Magistris che ti postai su facebook risale alle scorse amministrative di Milano e Napoli. Ma nel mucchio delle pagine imbarazzanti ci stava tutto.

  2. Francesco -

    Bello il teatrino di quei 4 gatti….
    Distanze .. esatto parole sante.

  3. The Passenger -

    Altro che 4 gatti….sono delle belve affamate e guardandole mi sento io come un gattino in autostrada….paura!

  4. Black75 -

    con quel video però mi sono sentito davvero male… è nauseante, è puro e semplice non-sense -.-‘

  5. giuglio -

    bella la combo lettera di Amanda-lettera di Silvio dei tuoi ultimi due post!
    sono mooooolto più collegati di quanto appaia a un primo sguardo…

  6. Conte -

    Ve la cantatate e ve la suonate da anni non capendo che chi viene pubblicamente messo alla gogna è solo uno specchietto per le allodole. La differenza tra Berlusconi e gli altri è che lui non se n’è voluto andare quando chi davvero comanda gli ha detto di andarsene. Il vizietto ce l’hanno a destra e ce l’hanno a sinistra, i danni, le tangenti, gli omicidi, li fanno a destra come a sinistra, perchè l’unicà dote che viene chiesta ad un politico è di avere scheletri nell’armadio con cui poter essere ricattato nel momento in cui quest’ultimo creda di essere al di sopra del gioco in cui si è trovato, volente o nolente, a giocare. Però gente come te, gente che in teoria fa cultura, ancora crede che a sinistra ci sono i buoni, gli intellettuali che fano il bene della collettività e a destra i beceri, arroganti e tangentisti.

  7. Conte -

    Complimenti per la censura al mio post precedente

  8. Conte -

    Anzi no

  9. Mauro -

    Conte, sei agitato.
    Rilassati, pensa che è agosto e che 4 giorni di ferie me li prendo anch’io.
    Nessuna censura nei tuoi confronti, e ti ringrazio, ma non serve darmi del voi. Dammi pure del tu.
    Gente come me, che in teoria fa cultura, è convinta che rossi e neri non siano la stessa cosa. Così come che i criminali debbano stare in galera. Di qualsiasi colore siano.
    Capisco che è un concetto difficile da comprendere, ma confido che prima o poi.

  10. luna ipotetica -

    non so neanche io come sono arrivata a questo sito
    e vedo tutta la solita sequela berlusconi
    come se fosse davvero importante
    come se cambiasse di una virgola la situazione

    prima di andarmene lascio un link in regalo, magari così berlusconi diminuisce un po’ di importanza
    http://paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf

    complimenti per il disegno lassù in alto

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