Quando vi chiedete.

7 maggio 2013 da Mauro

resizer.jsp

 

Avete presente quel momento a metà tra lo stupore e l’incredulità, mentre siete davanti al murales con la scritta “Anna Frank Bugiardona!” e tentate di rassicuravi, raccontandovi che dietro ci sarà solo l’idiozia di qualche ragazzino e non degli adulti attivisti di Forza Nuova?
Quel momento in cui vi chiedete se sia ancora possibile che nel 2013 spuntino ancora focolai razzisti, esplosioni di violenza, quelle vergogne culturali che ogni tanto conquistano le prime pagine dei quotidiani?

Quando vi chiedete chi diavolo siano quelle persone che si macchiano di questa oscenità.
A che categoria di esseri umani appartengano.
Quando vi chiedete di che mondo facciano parte, perché tra i vostri conoscenti non ce n’è traccia.
Quando vi chiedete dove si nascondono, perché nelle strade che percorrete, nei locali che frequentate, non vi è mai capito di incontrarne nessuno.
Quando vi chiedete se queste persone esistano davvero, arrivando addirittura, in un eccesso di fiducia, a ipotizzarne l’estinzione, tanto sono lontane dalla vostra sfera personale (salvo poi ricredervi ai risultati delle elezioni).

Quando vi chiedete cosa facciano nella loro vita, e come convivano con le loro idee, con il loro odio, con la loro ignoranza… cercateli e trovateli.
Internet ve ne dà modo.

Vivono nei commenti agli articoli, si scambiano foto su fb e sfoggiano fieri le loro facce e i loro credo.

Basta la scusa del giorno, come ad esempio il disonore di avere una parlamentare nera – e fiera di esserlo –  per far sollevare i loro scudi d’implacabile ignoranza e stupidità.

Ci credete? Lo so.
Ma vogliamo andare un po’ a rimestare nel torbido per toccare con mano il livello?
Perché un conto è quello che credete voi, ma voi siete buoni.
Tolleranti verso il prossimo e quindi vi fermate sicuramente a un certo punto.
Ma la realtà non si ferma.

Partiamo quindi dalla pietra dello scandalo.
La scottante dichiarazione della parlamentare Cécile Kyenge, recentemente eletta Ministro dell’Integrazione del Governo Letta.

Come potrete facilmente constatare, la prima reazione è solidale:

Schermata 2013-05-07 a 17.03.30

Guglielmo dà tutto il suo appoggio alla signora Kyenge affermando che pur non condividendo la sua opinione darebbe la vita affinché lei possa continuare a esprimerla.
In un’altra nazione.

Ma magari è un caso, andiamo a leggere come l’hanno presa, ad esempio, i lettori di Giornalettismo:

Schermata 2013-05-07 a 17.01.13

Ci tengo a specificare, che è chiaro che su 95 commenti ce ne saranno anche molti interessanti scritti da gente che utilizza il cervello per ragionare ma, come da assunto iniziale di questo post, troppo spesso diamo per assodato che il mondo sia composto solo ed esclusivamente da queste persone qua.

E invece oggi dobbiamo farci un po’ male.

Quindi andiamo sul sicuro leggendo parte dei commenti rilasciati sul sito de Il Giornale

Schermata 2013-05-07 a 16.58.26

Violoncella e Bruna, nonostante gli amorosi intenti, sono avvelenate.
E mentre Giovanni propone soluzioni pratiche, Vince50 se la prende con i comunisti (che non si sbaglia mai).

Però, pensandoci bene, anche leggere l’articolo di un quotidiano e prendersi la briga di commentarlo, vuol dire appartenere comunque a quella parte di mondo che almeno cerca di informarsi.

Vogliamo guardare negli occhi l’abisso?
Ve la sentite di scendere con me nel tunnel dell’amicizia, dei meme e delle condivisioni?

Proseguite a vostro rischio e pericolo.
Non mi assumo responsabilità:

Schermata 2013-05-07 a 13.35.30

Questa è una delle simpatiche immagini create ad hoc per lanciare fango addosso alla neoministra dell’integrazione e al suo schieramento politico.
Andiamo a leggere con attenzione i commenti (pubblici):

Schermata 2013-05-07 a 13.35.30bis

Sorprendentemente, alle donne, come vedremo anche in seguito, va lo scettro della cattiveria massima.
C’è Mariagrazia La Sanguinaria che promette tagli del collo pur riuscendo a utilizzare parole più lunghe di sei lettere. Selene Buscetta tenta un nuovo approccio della teoria evoluzionista, mentre Nicola, Martino e Andrea si lanciano nell’ironia ma vengono macellati senza freno da un Lucio Moschini in splendida forma.

Schermata 2013-05-07 a 13.37.07

Lucio Tonin è un illuminato e si becca ben 3 Mipiace perché non ne fa una questione di colore della pelle o di razza. Il problema, per lui che è italiano è che loro sono scimmie. Non da uccidere, per carità, non è così cattivo, ma magari mandarli tutti in pasto agli squali, sì.
Pizi Alessandro urla troppo mentre Ribelle Nera si toglie qualche sassolino dalla scarpa fuori tempo massimo nei confronti di papa Woytila, ma specialmente contro gli occhi a palla della ministra.

Schermata 2013-05-07 a 13.37.43

Ce n’è a sufficienza per far scattare la scintilla. Lucio se ne approfitta e utilizza il turpiloquio per sedurre Ribelle Nera che cade, cantando come un’usignola, ai suoi piedi.
Roberta prova a lanciare qualche nuovo anatema ma non c’è niente da fare: Ribelle è ormai puro fuoco.

Schermata 2013-05-07 a 13.38.16

Ecco quindi giungere Gelosona Mariagrazia Callegari che, vista soffiarsi lo scettro nelle ultime due ore da una sciacquetta che afferma anche di essere Nera, riequilibra le sorti dicendo caccapupù e ricavandone ben 4 Mipiace.
Luca va sul sicuro con un’evergreen mentre Ernesto e Maurizio ipotizzano scenari apocalittici.

Schermata 2013-05-07 a 13.38.52

Ma ecco arrivare a sorpresa, il mix perfetto tra Mariagrazia e RIbelle Nera: INCAZZATA NERA che esegue un brano di Alvaro Vitali ottenendo il plauso e le grasse risate della raffinata Roberta Macconi. A Paolo de Rinaldis basta una riga e sei punti di sospensione per fare una figura da gran signore, mentre Marco Villa continua a tenerci aggiornati col bollettino del mezzogiorno.

Schermata 2013-05-07 a 13.39.25

Incazzata Nera prosegue la sua escalation di pura monnezza, che a quanto pare, attira l’attenzione del mai pago stallone Lucio Tonin. Egli, forte e saldo da vero italiano, sfoggia i suoi nò accentati lanciando supercazzole a tutto il mondo, ma è ancora una volta Mariagrazia a ricordare a tutti chi comanda veramente: GLI STRANIERI COME TALI SONO MIEI NEMICI, PUNTO! spazio – altri due punti esclamativi.
Vittoria!

La chiusura è tutta per Niki, col disincanto della sconfitta Ribelle Nera e nella delusione di Paola Neviani.

Schermata 2013-05-07 a 13.40.09

Tutto ciò risale a 13 ore fa. Magari nel frattempo le cose si sono evolute.
Non voglio saperlo.

Lasciatemi credere che Lucio e Mariagrazia si stiano finalmente amando in questo momento.
Eccitandosi a vicenda pensando a quest’Italia, sempre più simile a come la vorrebbero.

 

Quando vi chiedete chi sono, dove sono, cosa pensano, cercateli, e fatevi un giro nel loro mondo.
Leggeteli e guardateli.
Così smetterete di chiedervelo e inizierete a trovare qualche risposta.

 

34 commenti

  1. Giuliano -

    Non sono riuscito a leggere tutto. Ci ho provato ma non ci sono riuscito.

  2. Mauro -

    Tranquillo, ti sei perso solo le imprese sessuali di Lucio! 😀

  3. Stefano -

    Ma non ci sono tutti gli estremi per la denuncia?…

  4. Andrea Cascioli -

    Ebbene, Maurino, ho letto tutto e dico la mia.
    Ti stupirò.
    Non è questo il razzismo che temo.
    Questi sono dieci o cento sciocchi aggressivi (qualcuno di loro spara pure, come quello di Firenze un anno e mezzo fa, ed è terribile, sia chiaro).
    Ma questi sciocchi aggressivi usano lo stesso linguaggio verso gli omosessuali (li chiamano froci), verso gli ebrei (infatti qualcuno parlava di forni), verso chi non percepiscono simili a loro. E rassicuranti. Quasi tutti sono “onesti”, seppur detestabili, prendono una posizione e fanno un buon servizio al nostro Paese: con le loro parossistiche esagerazioni rendono ridicoli e poco credibili il razzismo ed il preconcetto.
    Non è questo il razzismo che temo, dicevo, bensì quello latente, quello che inizia sempre con “Premesso che non sono razzista…” o con “Allora, premesso che per me i gay ed i NORMALI sono uguali…”
    Bene, Maurino, il razzismo ed il preconcetto di cui parlo io, quelli che mi preoccupano, non riguardano dieci o cento persone, riguardano veramente TUTTI noi. E spesso non fanno notizia.
    Perché quando una professoressa di lettere italiane mulatta il primo giorno di scuola al liceo di Grottaferrata nel 2001 è entrata nell’Istituto si è sentita dire dalla bidella (gentile, peraltro) “Grazie, signora, non compriamo niente”.
    La professoressa non si è scomposta, ed ha spiegato che era lì per fare la sua lezione. La bidella si è scusata e Amina (la professoressa) le ha sorriso e l’ha rassicurata.
    Però io la notte l’ho sentita piangere.
    Non capisco perché l’onorevole Kyenge debba fare il ministro per l’immigrazione. Perchè non della Sanità o delle Pari Opportunità?
    “Eh, beh, ma è nera, no? Chi meglio di lei?”
    Il primo a fare distinzioni sembra essere il Presidente del Consiglio stesso. In barba alle uguaglianze di opportunità.
    Come se essere neri fosse una competenza.
    Questo è il tipo di preconcetto che temo. Trasversale e difficile da individuare quanto da denunciare.
    Perché seppur con tono smorzato amplifica e certifica la diversità.
    E la sottoscrive.
    E provoca, suggerendo, anche le dieci o cento esagerate macchiette di cui abbiamo letto le repellenti farneticazioni qui sopra.
    Comunque, Maurino, ti racconto la barzelletta di Frank (bianco) e John (nero) che parlano: “Vedi John, io non sono razzista, per me noi bianchi e voi neri siamo uguali. Proprio come i cattolici e gli ebrei. Uguali. Fratelli.”
    “Mi fa piacere, Frank, perché anche io sono ebreo”.
    Ah! Pure?”
    Bene, Maurino, nessuna delle frasi aggressive di quei dieci idioti che hai mostrato qui sopra fa più male e più danno del “pure” di Frank.
    Ed io ha paura di quello, molto più che del folklore naif di pochi estremisti ignoranti. Ho paura delle moltitudini ignoranti. Le moltitudini non sono mai estremiste, ma non per questo si esimono dall’ignoranza.
    Però il mondo migliora.
    Negli anni ’50 in America c’erano le file di posti separati sui bus e nei ’60 hanno ucciso Malcom X e Luther King.
    Negli anni ’80 quando entravo in un locale pubblico abbracciato alla mia fidanzata nera mi guardavano come un’alieno.
    Oggi il Presidente degli Stati Uniti è afroamericano, io vedo coppie miste anche in Italia abbracciarsi per strada e sinceramente l’atteggiamento non mi sembra uguale al passato, nonostante gli estremisti ci siano ancora.
    Mi piace vedere che il bicchiere è mezzo pieno, sono un inguaribile ottimista.
    Ho questo difetto.
    Pure.

  5. AGC -

    Ho letto una cosa incredibile: sostenuta DALLE SINISTRE.
    Noi pagheremmo per averne almeno una di sinistra e questo qua usa addirittura il plurale.

  6. Mauro -

    @Andrea Cascioli
    Come al solito i commenti di Andrea sono sempre puntuali e illuminanti.
    Condivido il tuo discorso Andrea, mi preme solo fare un distinguo. Dietro alla scelta della Kyenge come Ministro per l’immigrazione non c’è soltanto il velato razzismo dato dal fatto che è lei in primis un’immigrata. Sono undici anni che Cécile Kyenge è attiva politicamente proprio nel campo dell’integrazione razziale. Prima fondando l’associazione Dawa indirizzata proprio all’integrazione culturale tra il popolo congolese e quello italiano. Ma soprattutto perché dal 2010 è portavoce nazionale della Rete Primo Marzo che si occupa proprio di promuovere i diritti dei migranti ed è stata scelta come testimonial nella campagna di sensibilizzazione sull’immigrazione realizzata dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Se non bastasse è, dal 2009, responsabile regionale per l’Emilia-Romagna delle politiche dell’immigrazione del PD. Quindi, probabilmente il colore della sua pelle è stato quello che ha spinto lei ad iniziare, diversi anni fa, un lavoro concreto sul campo che l’ha portata oggi ad essere ministro proprio del settore che meglio le compete. Non per un preconcetto.

  7. Alberto -

    http://www.youtube.com/watch?v=w_8vSNGgSXw

    E prima ci son stati i Normanni, e prima ancora i romani, e prima i greci, e prima…
    E non riguarda solo i Siciliani, perchè i Mori sono arrivati anche al Nord, in Piemonte, in Liguria…
    Dalle mie parti il carnevale che ne festeggia la cacciata dalle valli è la Baìo, perchè a quell’epoca sì che avevan intenti migratori poco pacifici.
    Qui di seguito lo stemma di Brossasco, che paese più cuneese non si può
    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/archive/f/f0/20120121155657!Brossasco-Stemma.png
    Gli italiani sono meticci, lo sono sempre stati.
    E per quanto a me stiano molto sulle palle gli zingari che si veston di stracci a far l’elemosina davanti agli ospedali, e rompon perchè venga pagato il loro servizio non richiesto da parcheggiatore e poi girano per via Roma con l’iPad (ben conscio che ci sono anche comunità nomadi che lavorano, ma io sto parlando di questo tipo di persone), il mio quadrisavolo era uno zingaro. Senza uno di loro oggi non ci sarei. Probabilmente è lo stesso per il 75% di noi, almeno. Nero, tedesco, rumeno, vichingo, gallico. Magari han ragione le varie Bloody Mary e gli Unlucky Luke, ed è per questo che siam così stronzi, perchè portiam dentro di noi il DNA di generazioni di barbari neri rumeni.

  8. Andrea Cascioli -

    Mauro, quello che scrivi nel tuo distinguo è giusto.
    Conoscevo il curriculum della signora Kyenge, è di tutto rispetto.
    Ma la percezione altrui (ed un pochino anche la sua) è che si sia occupata dell’integrazione RAZZIALE (come scrivi anche tu) e non dell’integrazione e basta.
    Vorrei andare oltre. Nei miei sogni.
    Sogno un mondo in cui il ministro per l’Integrazione sia bianco, quello del Tesoro sia nero, quello per le Pari opportunità sia Uomo, quello della Difesa sia una Donna.
    Sogno un mondo in cui per organizzare il Gay Pride non si debba essere necessariamente omosessuali, per difendere i diritti dei portatori di handicap non si debba per forza avere un figlio sulla sedia a rotelle, per fare una donazione di sangue non si debba per forza avere un parente che ne ha bisogno.
    Per meglio dire, un mondo in cui un caucasico sia CAPACE Di INTERESSARSI all’integrazione tra culture, un uomo sia capace di capire l’importanza delle pari opportunità, un etero sia capace di comprendere diritti e bisogni degli omosessuali, una persona sana sia capace di percepire il disagio di un malato con o senza pietismo da sedia a rotelle e affini.
    Sogno un mondo nel quale per capire non si debba essere per forza coinvolti.
    Basterebbe SENTIRSI coinvolti.
    Sogno un mondo in cui la signora Cécile Kyenge da ragazza avrebbe potuto sentire la spinta di fare l’ingegnere nucleare, l’impulso di cantare la lirica, la voglia di saldare il ferro per farne sculture o meccanismi.
    Invece ha scelto l’integrazione RAZZIALE. Orribile espressione. Giacché la razza è una sola (quella umana) sarebbe ora si cominciasse a parlare di etnìe. Dovremmo farlo noi, ma anche la signora Kyenge.
    Il suo curriculum è, ribadisco ammirato, di tutto rispetto, e la ringrazio per il lavoro che ha fatto e che farà.
    Ma io credo che a monte della sua sceltaci sia stata anche un minimo una basa di preconcetto. Il suo preconcetto. Perché ognuno di noi affonda le proprie radici nel mondo che abbiamo, che non è proprio quello del mio sogno.
    E, pare, ognuno di noi si occupa principalmente del problema che più lo tocca, legittimamente, ma incapace di guardare oltre. E incapace di “sentire” anche i bisogni dell’altro, oltre ai propri.
    Il vero antirazzismo è pensare che oltre a Frank anche John, nonostante faccia un ottimo lavoro, possa essere capace talvolta, in buona fede, di dire “pure”.

  9. Marco Nucci -

    @ Andrea: Il tuo discorso non fa una piega, credo sarebbe fantastico, ma se fa i conti con la realtà diventa un panetto di burro nella lava. L’uomo, nell’attuale congiunzione temporale, non è così buono come auspicheremmo tutti quanti: l’uomo odia, se non ha reali nemici li trova, se li inventa. Certo, ci sono anche i “buoni”, ma mai in numero sufficiente per dare una svolta generale alla questione. L’uomo moderno spesso trova nell’odio e nel campanilismo la propria auto-determinazione: della serie “non sono negro, né frocio, né ebreo… non so di preciso cosa sono, sono semplicemente tutto ciò che non è negro, frocio ed ebreo… wow!”. L’uomo non si cerca più, è perduto, e in questo marasma (fondamentalmente disperato) non riesce che ad additare i suoi nemici, le sue paure, la sua mancanza di personalità. Pertanto, a essere realisti, io sarei già contento se in futuro gli ebrei potessero continuare a organizzare barmitzvah, gli omosessuali il GAY PRIDE, i neri le pari opportunità. Sarebbe già tanto, considerando che reputo la folla coi forconi non piccola come la credi tu. C’è la crisi, e se quei pazzoidi che scrivono su facebook arrivano alla fame si incazzano, e non coi colpevoli, ma con le minoranze. Il diverso. Il nemico. Hanno paura della contaminazione senza rendersi conto di esserne giunti allo stato più avanzato, quello dell’ottusità totale.

  10. Luca Lazzarini -

    Bel post, che continua con considerazioni davvero interessanti nei commenti. Thanks, continuate cosi!

    Un nuovo lettore

  11. Davide -

    E’ quando leggo/sento/vedo cose del genere che mi verrebbe voglia di contattare Kim Jong-un consigliandogli di lasciar perdere l’America per concentrarsi sull’Italia.
    Ma cazzo, ritrovarsi a commentare certe cose nel 2013 e in quello che viene ancora considerato un Paese civile è assurdo.

  12. Giorgio -

    Questo post mi fa molto male, Mauro. Per fortuna che c’è anche la voce ottimista di Cascioli… dovresti assumerlo come tuo commentatore ufficiale!

    La cosa che più fa male a me invece non sono tanto i commenti di quelli che per quanto ne so io potrebbero anche essere ritardati mentali. Quello che mi fa più male è l’immagine condivisa su Facebook che dice una bugia dietro l’altra. Quello è più grave: una persona si è presa la briga di inventarsi e distorcere dei fatti per fare propaganda. Qualcuno che non è affatto stupido, e che vuole influenzare gli stupidi. Questi mi fanno più paura.

    Grazie a entrambi, comunque, e “teniamoci stretti”, ricordiamoci che in mezzo a questa ignoranza becera ci sono persone con un minimo di cervello… ce ne stiamo aggrappati su una zattera in mezzo a un mare di ignoranza.

  13. Francesco -

    Mi piacerebbe consigliare a questi fantastici razzisti un libro si chiama “L’orda” di Antonio Stella, il sottotitolo è piuttosto esplicativo “Quando gli albanesi eravamo noi”.
    Tratta delle grandi emigrazioni degli Italiani in America dove una “Incazzata nera” sarebbe stata chiamata “mangiaspaghetti” o con termini meno lusinghieri.

  14. Danilo -

    L’integrazione razziale non esiste, e voi benpensanti ipocriti siete la rovina del nostro paese. Non rivangate il passato altrimenti dovremmo andare all’inizio della razza umana, non giocate con la storia.
    Una congolese non può essere rappresentante del popolo italiano. Nessuno l’ha eletta. Il giorno che i nostri ministri saranno eletti direttamente dal popolo allora potrà parlare. Usi costumi tradizioni distanti anni luce, cosa volte integrare ? no per curiosità spiegatelo in parole concrete. COSA VOLETE INTEGRARE ?

  15. Mauro -

    @Danilo
    Mi spiace darti una delusione.
    Anzi, mi piace tantissimo.
    L’integrazione razziale esiste ed è la via più concreta verso la crescita culturale di tutti i popoli.
    Rappresenti un vicolo cieco evolutivo ma, fortunatamente, sei condannato a estinguerti.
    Non ci mancherai.

  16. federico -

    @ Mauro:
    Da oggi sei ufficialmente “Benpensante Ipocrita” sulla mia rubrica del cellulare, sappilo.

  17. Francesca -

    Da insegnante di storia, tra le altre materie, mi duole dover dare una grande delusione a questi esimi benpensanti: l’Italia è terra di immigrati. Non esiste una terra più miscelata e, in effetti, meticcia, proprio come ha detto la signora in questione, tanto attaccata per le sue parole e per il colore della sua pelle che, se ben ci guardate, non è più scura di quella di alcuni che si credono italiani DOC. Paese di conquista, con un’unità raggiunta tardi e male, l’Italia ha fuso insieme fin dall’antichità influssi indoeuropei non meglio specificati, e poi specificatamente celtici, normanni, spagnoli, francesi, dell’est e dell’ovest, del nord e del sud, raggiungendo una varietà genetica chiaramente visibile nella varietà estetica: biondi, mori e castani, con occhi scuri o chiari, bassi o alti, ricci o lisci, di carnagione quasi albina o ricca di melanina, e con un taglio d’occhi altalenante in modo inequivocabile. E grazie alla sorte, perché chiunque non neghi la biologia sa che un vario patrimonio genetico è indice di salute e prosperità. Ma naturalmente si possono negare anche sia la biologia che la storia. C’è chi nega l’olocausto. E c’è chi inneggia la razza ariana, senza sapere che gli Ariani erano un popolo indiano.

  18. Mauro -

    @Federico
    Bhè, credo sia comunque un passo avanti rispetto all’ultimo nome con cui ero registrato, no?

  19. Mauro -

    @Francesca
    Forse, e dico forse, Danilo l’abbiamo perso alla prima riga: “L’Italia è terra di immigr…” sbotto di sangue dal naso. Shock anafilattico. Ricovero immediato.
    Tu pure, però. Così spietata e diretta.

  20. federico -

    Interessante e ben argomentata la risposta di Francesca, ma se gente come Danilo capisse questo genere di spiegazioni, non esisterebbe gente come Danilo.

  21. Mauro -

    Anche questo è vero.
    Ma magari, sai, se su 10 concetti ne apprende 1, è già una vittoria!

  22. Danilo -

    L’ integrazione non esiste, lo ripeto. Invece di riempirvi la bocca di parole e concetti filosofici, dimostratemi con i fatti cosa vuol dire integrazione. Signora insegnante di storia, lei dovrebbe conoscere e sapere meglio di me che sono un semplice lettore di giornali anacronistici, che la storia per come la vuole intendere lei non si analizza nell’ordine di decenni ma di svariati secoli. Da questo punto di vista l’italia sarà anche terra di conquista, ma la nazione di qui lei parla era ben diversa geograficamente e socialmente, da quella che è oggi. Un certo Darwin ( visto che si parla di biologia ) nel suo celebre trattato sull’evoluzione della specie afferma che tutte le creature si sono evolute da progenitori ancestrali comuni, ma poi giustamente si sono evolute. Non tutte e non tutte nello stesso modo, anche le scimmie sono simili all’uomo, ma non per questo le consideriamo nostre pari.
    In quanto a lei sign Mauro, il suo cervello è già estinto quindi non starei qui a preoccuparmi della mia estinzione, certo magari lei ancora non se ne è accorto e questo è un problema tutto suo. NON SI PUO INTEGRARE L’ACQUA NELL’OLIO, ANCHE SE DISCENDONO DALLA STESSA MATERIA PRIMITIVA. LA LORO SOSTANZA MODERNA E DIVERSA.

  23. Danilo -

    ” L’integrazione razziale esiste ed è la via più concreta verso la crescita culturale di tutti i popoli. ” SI DOVE ? ESEMPI CONCRETI PREGO

  24. Danilo -

    Sig Federico, se io non esistessi lei non avrebbe modo di dire la sua,
    ( ma l’ha detta ? ) quindi magari dovrebbe ringraziarmi per averle dato modo di esprimere l’opinione di un’altro.

  25. Mauro -

    @Danilo
    Sei un tale ribollire di ignoranza, che mi porti a dare ragione a Federico.
    Ma dici una cosa giusta: “anche le scimmie sono simili all’uomo, ma non per questo le consideriamo nostre pari.”
    Bravissimo. Ma in questo caso, sia noi che Darwin conveniamo sul fatto che le scimmie rappresentino una determinata specie. Gli uomini anche. Gli uomini. Razze diverse per una medesima specie.
    E Francesca ti ha già fatto degli esempi concreti provando a spiegarti che l’Italia di oggi è solo il frutto di una immigrazione perpetrata nei secoli. O vuoi davvero che ti ricordi che grazie all’impegno di gente con più cervello di te i neri in america sono passati da una condizione di schiavitù a occupare il posto d’onore nella sala della presidenza?

  26. Danilo -

    Stò aspettando un esempio di integrazione 🙂 grazie

  27. Danilo -

    il tuo continuo rumoreggiare mi fà quasi venire sonno..

  28. Mauro -

    Mentre aspetti concentrati sulla grammatica.
    Magari, prima dell’estinzione, impari quello che i bambini delle elementari già sanno.

  29. Danilo -

    la grammatica la lascio alle persone colte, io sono un semplice bruto da tastiera, quindi non ti offenderai mica per qualche orrore grammaticale … esempio di nazione attualmente integrata grazie… sono molto paziente

  30. Mauro -

    Ti sono già stati fatti esempi.
    Che non sai scrivere l’hai dimostrato. Ora, uno sforzino e dimostra che almeno sai leggere.
    Detto ciò, con sempre più gioia, ti lascio alla tua estinzione.
    Tic, tac, tic, tac, tic, tac…

  31. Beatrice -

    Resta in me ancora il desiderio forte di leggere certi commenti, forti e con contenuti profondamente razzisti, scritti da una persona colta e capace di esporli con toni pacati e linguaggio ricercato.

    Resta in me ancora il desiderio… il resto è come il vicino di casa, che oggi, alle due del pomeriggio, strillava al telefono parlando con un amico e disturbando il mio pranzo solitario dicendo cose del genere: aò perchè questi c’hanno rotto er cazzo, sti negri qua fuori co ste bancarelle, che nun sanno manco di du parole in itagliano e te devono venne quaa robbaccia loro cinese. e bla bla bla.

    perfetto per bianco rosso e verdone. inutile nel mondo reale.

  32. Andrea Cascioli -

    Danilo, di esempi di Stati dove l’integrazione ce ne sarebbero, ma io credo tu saresti pronto a cavillare, dimostrando che non è al 100%, ed avresti ragione: io credo che uno Stato che fornisca un esempio di integrazione perfetta al 100% non esista. Così come non esiste uno Stato in cui il 100% dei cittadini paghino le tasse senza casi di evasione fiscale, o in cui il 100% dei cittadini lavorino tutti senza nemmeno un disoccupato, o Stati in cui il Sistema Giudiziario funzioni al 100%, senza nemmeno un errore giudiziario, e via dicendo.
    Su questo sarai, spero, d’accordo.
    Tuttavia tu gradiresti uno Stato in cui si rinunciasse per questo ad avere un Fisco? Non credo.
    Gradiresti allo stesso modo un Paese in cui si rinunciasse a creare occupazione? O senza tribunali?
    Probabilmente pur di sentirti nella ragione saresti disposto a rispondere di sì. Comunque pensaci.
    Insomma, se la tua domanda tende a polemizzare, non posso farti alcun esempio di integrazione “funzionante” al 100%: anche se in Italia TUTTI i 56 milioni di abitanti la pensassero come me, non potrei comunque parlare di totalità, perché ci saresti tu a dimostrare che non esisterebbe una maggioranza assoluta.
    Ed avresti ragione.
    Se invece ti accontenti di un esempio che prescinde da una fetta di xenofobi convinti, direi che in parecchi paesi un certo equilibrio si è raggiunto: in Germania, Olanda e Norvegia le varie etnìe coesistono abbastanza bene, tutto sommato. E anche nel Nord Italia, a dire il vero.
    Detto questo qualcosa mi dice che avrai da dissentire, ma questa mia risposta non tendeva a convincerti, in realtà non era per te: era per tutti gli altri, per dimostrare loro che si può argomentare anche con chi non la pensa come noi con serenità anziché con veemenza. E senza nemmeno ironiche battute o sottili doppi sensi tesi a denigrare le idee dell’altro.
    Sapete, ho letto una frase su un muro in Spagna. Diceva: “il mondo non cambia con le tue opinioni. Cambia col tuo esempio”.
    Pensateci.
    Danilo, torno a te: so che la mia opinione non ti interessa e nemmeno ti farà mai cambiare idea, ma il mio esempio consiste nel portarti rispetto e di averti risposto con cortesia.
    Per tutti gli altri, il mio esempio di ottima integrazione è qui: https://www.facebook.com/andrea.cascioli

  33. Mauro -

    Ciao Andreino!
    Allora, sull’argomento io e te abbiamo parlato un sacco di volte, quindi ci sappiamo abbastanza.
    Tu hai “affrontato” Danilo correttamente. Hai risposto con educazione alle sue domande capziose e hai sottolineato che è in questo modo che si cambiano i Danili, non con le battute denigratorie.
    E’ vero.
    Ma voglio farti notare una cosa.
    Francesca l’ha affrontato nel tuo stesso modo e ha risposto esaurientemente alle sue domande. Non solo non è servito a fargli cambiare idea, ma neanche a fargli modificare il suo approccio. Federico non l’ha minimamente calcolato. Non ha ottenuto un risultato diverso da quello di Francesca.
    Io lo guardo e lo metto di fronte alla realtà dei fatti (alla mia realtà dei fatti): il suo ragionamento lo ha condotto a un vicolo cieco evolutivo ed è condannato all’estinzione.
    Un’estinzione che arriverà a colpi di cultura, chiaramente. Ma che arriverà.
    E questo è giusto che Danilo lo sappia.
    Come è giusto che sappia che non vediamo l’ora.

  34. Andrea Cascioli -

    Solo una precisazione, Maurino.
    Non ho sottolineato che con l’esempio si cambiano i Danili, tutt’altro: mi riferivo gli altri.
    La mia risposta, come già dicevo, non era per lui, sono certo che Danilo non cambi la sua opinione (è anche un’opinione molto netta, sarebbe assurdo che la cambiasse, così, di botto).
    In realtà se Danilo non è interessato ad integrarsi con chi è diverso da lui è plausibile che non sia interessato nemmeno ad ascoltare opinioni diverse dalle sue (che sono molto distanti dalle mie).
    La mia risposta civile e rispettosa alla sua domanda, come infatti dicevo, non era per far cambiare opinione a lui, ma per dare esempio di comportamento agli altri.
    Perché il mondo è anche pieno di non-Danili.
    O di semi-Danili. E di semi-Maurini. E di semi-Andreini.
    Mi piace che il mio parlare civile sia d’esempio per loro.
    Non era rivolto a Danilo. Lo rispetto, ma lui è fuori dal mio discorso.

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