Venezia 69. Prima volta senza Muller.

5 settembre 2012 da Mauro

Il giorno in cui è stato reso noto che Marco Muller avrebbe lasciato la direzione del Festival del Cinema di Venezia ho pensato che da quel momento il mondo sarebbe stato più brutto.
Quando ha annunciato che sarebbe andato a dirigere il Festival di Roma ho gioito ma non ho cambiato il mio punto di vista sul mondo.
Fosse stato un bel posto, Muller li avrebbe diretti entrambi.
Avrebbe diretto anche tutti gli altri festival sparsi nel globo e avrebbe scelto personalmente come organizzare le mensole della mia videoteca personale.

Ma il mondo si sa, è quel posto in cui Mister No ha chiuso e le ragazze continuano ad andare in giro con le tette troppo coperte, per cui, fuori Muller, dentro Barbera.

Alberto Barbera.

Per mesi io e femmina monitoriamo la situazione, nasando mormorii, anticipazioni, dando credito a tutte le voci possibili.
Ci esaltiamo, ci ridimensioniamo e poi facciamo quello che sappiamo avremmo fatto comunque.

E via, dopo una doverosa tappa obbligata al Castello Scaligero di Villafranca di Verona,

dove nell’ordine abbiamo ascoltato Alt+j (miglior esordio dell’anno, a mio modesto modo di vedere)

i dEUS in splendida forma,

un Mark Lanegan mai così timido e introverso,

e quegli alieni giunti su questo pianeta solo per renderci un po’ più tristi e un po’ più felici che si fanno chiamare anche Sigur Ros,

eccoci raggiungere Venezia.

Sul traghetto mi godo il paesaggio vomitando su due signore gentili e su un tale che ha veramente raccontato la barzelletta dei carabinieri veneziani che hanno i pantaloni bagnati perché lanciano le sigarette nella laguna e poi le spengono col tacco.
Poi arriva il lido

e soprattutto il nostro amato campeggio di S.Nicolo.

Che uno dice: minchia, 7 giorni di festival tutti in tenda… da morire…

7 giorni di festival in tenda con la pioggia che sta facendo…

7 giorni di festival in tenda col freddino della sera in laguna…

7 giorni di festival in tenda quando si potrebbe tutti andare a casa di Desiree che ci sono i posti disponibili.

Ecco, uno dice tutte queste cose e poi comunque, vince il fatto che è un anno che non vedi l’ora di ritrovarti qui.

Sarebbe divertente raccontarvi in quanti modi sia possibile riuscire a non montare una tenda che non ne ha bisogno, di quante volte si possano togliere e rimettere gli stessi picchetti, di come sia possibile martellarsi due dita una sull’altra con lo stesso colpo e di quanto io possa diventare agile come una tartaruga sul guscio appena entro lì dentro.

Ma riuscite a immaginarvelo benissimo senza che io sprechi ulteriore parole.

Per cui è con l’immagine del guerriero vincitore che vi lascerò

e con il primo brindisi inaugurale a questo nuovo festival.

Da domani, foto esclusiverrime e recensioni in anteprima da parte dei vostri due fedeli e infaticabili reporter di quartiere.

Scritto in parole

3 commenti

  1. Mary -

    Sono con voi. Mi piacete. Vi seguo. Vi voglio bene. E questo post era perfetto: non troppo lungo, non troppe foto. Viva Uzzi. Per me, lo sapete, vale #veneziadimmerdaquantomifailavoràdasfigataaromadavantialpc
    Addio.

  2. Non ti stavo cercando » Blog Archive » Venezia 69 – Giorno 1 – Kitano & Mordini. -

    […] recentiMary su Venezia 69. Prima volta senza Muller.Tsunami su Come non detto.Angie su Yann per fare altro. I Batida […]

  3. Mauro -

    Non è stata una Venezia memorabile per la proposta dei film, ma come al solito, qualcosa dentro, te la riporti sempre!

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