Comicon Giorno 1: Tra pizza, zombi e Diabolik.

29 aprile 2012 da Mauro

Alle 9.52 salgo sullo scooter con Martina.
L’idea originale era quella di accendere la videocamera e fare un video fino alla stazione Termini, ma il treno partirà per Napoli tra 8 minuti lasciandomi a Roma, e la velocità che dobbiamo tenere per tentare di riuscire a prenderlo mette Marti davanti una scelta, o corre, o tiene gli occhi aperti.
Propende per la prima opzione e quindi per il bene comune, il ruolo degli occhi spetta a me.

Destra, gira, ATTENTAAQUELL… niente, lascia stare. Ormai l’hai preso.
Arrivati.
9.55.
Chiamo Rro’.

“Rro’?”
“Oh?”
“‘ndostate?”
“Io sto mangiando un cornetto.”
“Ah, ne prendi uno anche per me?”
“Ok.”
“…Rro’?”
“Oh?”
“Ma a che bar stai? A quello davanti al treno non ci sei!”
“No, no! Sto a quello fico di Termini!”
“E… ti sei accorto che tra, ormai 3 minuti, il treno parte per sempre?”
“Ma che stai a di’?”
“So’ le 9.57”
“CHE???? MA IO FACCIO DIECI ALLE NOVE!”
“Eh. Fai male.”

Conoscendo i suoi modelli di riferimento, immagino che una volta constatato che non avrebbe fatto neanche in tempo per fare la fila per pagare la colazione, Rrobe abbia lanciato il cornetto gridando “TUTTI A TERRA!!!”, che l’impatto del dolce col terreno abbia generato un’esplosione ottima come diversivo e che abbia corso al ralenty sulle note di You could be mine dei G’n’R fino ad arrivare, alle 9.59, sul treno.

Dove, comodamente seduti, ci aspettavano Gud e Paolo.

Il viaggio è serenamente volato tra Paolo che ci fotografava calvi o deformi, Roberto che riprendeva fiato e Gud che già iniziava ad entrare nel suo ruolo di team leader. Bello, con la faccia buona e l’espressione sicura, è chiaramente il Ciclope dei 5blogger.

Un’ora e mezza dopo eravamo già a lottare contro la confraternita delle sfogliatelle da paura (che uccidono infilandosi tra i denti) ed esattamente alle ore 12.10 entravamo in Ca5a Blogger.

La casa che ci ospita è splendida e gigantesca, è situata in una delle vie più belle di Napoli ed è studiata per garantire ad un blogger l’unico modo di sopravvivere: non ha internet.
Non solo non ha internet, è anche schermata dal rischio di immissioni dall’esterno da una cupola che ostacola qualsiasi forma di comunicazione non avvenga direttamente all’aperto, in balcone, in piedi sulla balaustra, mentre gli altri 4 ti tengono per evitare di precipitare.

Credo che alla fine di questo viaggio, il gruppo assumerà il più conciso nome de I 3 blogger.

Visto che siamo in ritardo con John Doe (strano!) io e Rrobe ci mettiamo subito al lavoro, e lui per ben disporci, si tramuta in un sirenetto da paginone centrale di Playboy.

Lo ringraziamo, ma no, grazie.

Mentre ci sciroppiamo qualche pagina di dialoghi, gli altri prendono possesso della casa e scoprono che ci sono due stanze chiuse a chiave. Amo questo posto.

Alle 14 capiamo che il quinto blogger Andrea Longhi non arriverà più, ci accontentiamo di averne perso soltanto uno, e usciamo per andare a pranzo.

Napoli sfoggia il suo sole migliore.
I ragazzi corrono sui motorini, scherzano tra di loro, lavoro, parlano poco nei cellulari e si dicono vieni, dai, ne parliamo a pranzo!
Le ragazze sorridono, soddisfatte di aver eliminato dalla città tutte quelle con una taglia di reggiseno inferiore alla terza.
Noi sorridiamo di rimando, e le ringraziamo.

I colori sono quelli di sempre. Quelli caldi che collegano con un filo invisibile ma solido, l’Italia e l’America bella, quella del sud.

Entriamo in una trattoria/pizzeria di Piazza S. Nazzaro

qui dentro, il gruppo si riunisce al completo, e i 5blogger possono finalmente definirsi tali.

Rrobe

Gud

Paolo

Andrea

e il sottoscritto

che in questa foto, grazie alle notevoli somiglianze, viene interpretato da Michael Fassbender.

Non vi lamentate e prendetevela con gli altri blogger che neanche una foto, si sono degnati di scattarmi. Tsé.

Seduti a tavola ci accorgiamo di essere di fronte alla prima, vera, scelta del viaggio.
Quella che determinerà per ognuno di noi il mood della giornata.

Qual è il dubbio che ci attanaglia? Ovvio.

http://www.youtube.com/watch?v=8zOKzDXS-30

Dopo aver deciso che, aldilà dei rispettivi gusti, la pizza Salsiccia & Friarielli sarebbe stata l’unica capace di accontentare tutti per il bis, usciamo dal locale, pronti a percorrere 44 chilometri in venti minuti per assistere all’incontro su Diabolik al quale Rrobe è stato chiamato ad intervenire.

Tra un polmone sputato e l’altro, riesco a fotografare l’esterno di una pizzeria

a vedere il mare da lontano

e a cadere a terra, sotto il sole cocente.

Il mio corpo non mi risponde, sento delle strane scosse interiori e chiedo aiuto ai miei compagni, ma quando si girano verso di me, i loro volti rivelano l’orrore.
La pizza li ha trasformati in zombi, e hanno deciso di usarmi come dessert (sarà per la quantità di grassi che contengo)

http://www.youtube.com/watch?v=AX8dljTpkFk

Zombizzato a mia volta, torno a ciondolare per le vie di Napoli e scopro che andando al Santarella Wine

mangi, bevi e…

E?

EEEE???

Vi prego, ditemelo.

Due tizi mi vedono con la macchina fotografica e mi urlano: “Facci una foto, siamo gay!”

Eseguo. Non sia mai ci restassero male.

Un saluto veloce alla Chiesa di Santa Teresa a Chiaia

e arriviamo finalmente al

dove si tiene la conferenza d’apertura della splendida mostra che celebrerà i 50 anni del re del terrore.

Ci sediamo e l’incontro comincia.
Dopo due settimane siamo ancora lì, subissati dalle informazioni su Diabolik e arresi al suo pugnale.

Tentiamo un po’ di rivoluzione indossando i panni di Black Blogger e improvvisando una Occupy Diabolik ma poi siamo costretti ad ammettere che vengono dette un mucchio di cose interessanti.

I partecipanti all’incontro snocciolano aneddoti come se piovesse e la parte del leone la fa un Castelli in splendida forma, che ha un solo momento di cedimento quando si accorge che Palumbo sta realizzando un capolavoro per il piccolo fan che si è presentato con il catalogo della mostra (veramente splendido, tra l’altro!)

E come potete interpretare semplicemente leggendo il labiale, Castelli sta intimando a Palumbo di scrivere in calce al disegno “Ad Alfredo, con amicizia…”

Terminata la conferenza ci spostiamo davanti alle statue dei padroni di casa

chiedendoci il perché della mastoplastica riduttiva voluta dalla Gerini

e realizzando la seconda INTRAVISTA nella quale, dopo aver detto per gioco che il coltello della statua di Diabolik era reale e, cadendo, avrebbe ucciso qualcuno, rischiamo di veder avverata la nostra oscena profezia

http://www.youtube.com/watch?v=429zMVT5WSw

La mostra è veramente splendida e infatti non vi faccio vedere neanche una foto. Dovete venire qui e lasciarci gli occhi sopra.
Anzi, no! Una ve la faccio vedere.

Ma solo perché mi sono emozionato tantissimo nel vedere esposto un volume nel quale trovate anche la mia firma!

L’atmosfera del buffet si colora parecchio con l’arrivo delle TOKYO DOLORES.

Le tre piccole Lady Snowblood si mettono in posa per la nostra gioia e ci invitano ad assistere alla loro performance che si svolgerà domenica sera.

Accettiamo tutti ben volentieri.

Ed io ricevo anche la prima foto della giornata.
Una bella foto, ne converrete.

Infine ci avviamo tutti insieme, parlottan parlottando, al ristorante dove si svolgerà la cena di inaugurazione del Comicon e a tavola si uniscono al nostro gruppo Meme e Diego Malara,

appena in tempo per brindare a Claudio, Alino, Viola, ai 5blogger, a Napoli e a questo Comicon.

Se l’atmosfera della fiera sarà serena come quella che si respira in questi momenti, ci sono tutti i presupposti affinché sia la migliore cui abbia mai partecipato.

4 commenti

  1. Stefano -

    Fantastici!

  2. The Passenger -

    Stallone alla Chiesa di Santa Teresa a Chiaia?

  3. Amal -

    Oh ma è finito da due giorni sto Comicon e tu non hai scritto una fava. Che è successo? Che razza di blogger sei? SHAME ON YOU!

  4. Francesca Ferrara -

    Tanto di cappello per la risposta “salsicce e friarielli” alla questione delle pizze.
    Dovrebbe essere una cosa immediata.

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