JD (n.s.) #7 – Intervista a Valerio Nizi.

13 maggio 2011 da Mauro

E adesso spetta a Valerio Nizi, disegnatore dal tratto ruvido ed istintivo, dirci la sua sulle tavole che ha realizzato per l’albo di John Doe attualmente in edicola.

Ciao Valerio! A te è toccato disegnare le tavole in cui il John Doe attuale si scontra con quello della seconda stagione: la morte.
Anzi, sarebbe meglio dire che tu, dopo aver letto lo script relativo alle quattro case, ci hai “sottilmente” fatto capire che avresti voluto disegnare proprio quell’episodio. Come mai? Che legami hai con quel tipo di scenario?

Beh, diciamo innanzitutto che il nero è il mio colore, aggiungiamo che il periodo in cui John impersonava la Morte è stato sicuramente il mio preferito della serie e anche…  perché no, che volevo provare l’ebbrezza di uccidere un immortale.
E l’ho addirittura assaporata due volte in sole dieci tavole! Prima John Doe dio, poi Dylan Dog (
in una sequenza del fumetto che omaggia l’episodio in cui Dylan rimane l’unico essere vivente sulla terra. N.d.M.)

che non sarà un dio, ma di immortalità sicuro ne sa qualcosa come ormai classico personaggio Bonelli!

E poi di’ la verità, per come ti ho posto la richiesta una volta letta la sceneggiatura… come avresti potuto dirmi di no? Hihihi!
Lo sai che la katana ce l’ho sul serio…:D
Scherzi a parte, nella mia visione personale del fumetto (dal punto di vista del disegnatore) ci sono due cose alla base: lo storytelling e l’atmosfera.
Lo storytelling impeccabile di autori come John Romita JR o Steve Dillon lo tengo sempre a mente quando comincio a disegnare una storia.
Per l’atmosfera invece i miei riferimenti di lusso sono la poesia graffiante dei pennini di  Jorge Zaffino, l’estetica impareggiabile di Massimo Carnevale e la freschezza dei pennelli di Goran Parlov.
La mini storia che ho realizzato all’interno dell’ultimo episodio di John Doe l’ho trovata cucita su misura per me fin dalla prima lettura.
E il resto beh, lo sai!


Hai già letto tutto l’albo stampato? Che effetto ti ha fatto?

Finalmente ho letto tutto l’albo ed è stata una grossa soddisfazione per me aver fatto parte del progetto.
Mi era piaciuto molto quello che avevo letto e visto, le tavole di Valerio e Manolo (che conosco e stimo come amici e come colleghi) e ancora di più ho apprezzato quello che non avevo visto e letto!
Le tavole incredibili di Federico e Marco, che spero di avere l’opportunità e il piacere di conoscere anche di persona al più presto.
E poi devo aggiungere che la soddisfazione di andare in edicola a prendere il tuo fumetto, soprattutto quando è la prima volta, non ha prezzo!


Chi è Valerio Nizi? Da dove viene?

Chi sono? Uno fortunato innanzitutto, perché sto cominciando a fare il lavoro che più mi piace.
All’anagrafe sono un 31enne con una laurea in lettere, un diploma di scuola di fumetto e tanta voglia di spaccare.

Nel tempo libero,oltre alla mia ragazza e ai miei amici, cerco di assecondare le mie altre passioncelle: lo sport,la lettura (non solo di fumetti), il cinema e le serie tv!
Visto che si parla di fumetti da queste parti sappiate che i miei preferiti sono soprattutto quelli della Vertigo, e in particolare Hellblazer, Scalped, American Vampire, e poi l’inossidabile Punitore (serie max).
Da dove vengo? Dalla Città Eterna, grande amore nel bene e nel male, e più in particolare da casa mia, dove mio padre mi ha cresciuto a pane, Bonelli e Lanciostoy & Skorpio.
Poi dici che ti lamenti se ti viene il figlio disegnatore…

Hai frequentato anche tu una scuola di fumetti. Ci dici cosa funziona in queste scuole e cosa invece ancora non va?
Si, ho frequentato la Scuola Romana dei Fumetti, dove ho avuto l’opportunità di conoscere grandi autori e belle persone, che mi hanno aiutato a sviluppare le mie capacità, e soprattutto a migliorare il mio gusto estetico facendomi scoprire tanti disegnatori e storytellers grandiosi dei quali ignoravo colpevolmente l’esistenza.
Secondo la mia esperienza il problema è che una scuola di fumetto mette di fronte l’allievo a una realtà enorme, ed è molto difficile venirne a capo, sia per chi insegna che per chi impara.
Stando dalla parte di chi impara, posso solo dire che c’è tanto da lavorare, da studiare, sempre.
Perché questo lavoro meraviglioso è in divenire. Perché se non sei il primo a credere in quello che fai, come farai un domani a convincere un editore a darti una possibilità?

Cosa ti ha dato la facoltà di lettere? Oggi una facoltà come quella apre veramente al mondo del lavoro? Tornando indietro rifaresti lo stesso percorso?

Bah, sinceramente, per quanto riguarda la mia cultura personale, sono contento di essermi laureato in lettere perché ho avuto la possibilità di conoscere tanti autori che da solo magari mi sarei perso e anche di lasciarmi alle spalle un sacco di pregiudizi letterari che avevo una volta uscito dal liceo.
Per quanto riguarda il lavoro però, il piatto piange come tu ben sai. Io sono stato fortunato perché ho trovato una strada alternativa che mi piace un sacco, ma se dovessi consigliare a qualcuno di iscriversi a lettere perché è una buona scommessa sul proprio futuro lavorativo no,non potrei proprio farlo.



Visto che prima hai accennato alle serie tv parliamo di quelle. Con loro ho un rapporto ambivalente: non riesco a fare a meno di vederle ma ogni volta me la prendo con me stesso perché mi tengono lontane dai film. Tu che ne pensi? Me ne suggerisci 2 da vedere assolutamente?

Beh, quest’anno c’è stato il problema del gravissimo vuoto lasciato da 24.
Si, non da Lost, serie di cui, sinceramente io non ho sentito la minima mancanza, anzi, se vogliamo dirla tutta… mi sono fermato al sesto episodio della terza stagione.

Ma torniamo all’attualità, dicevo il vuoto lasciato da 24 è stata una bella pezza. Ma devo ringraziare quelli della HBO che sfornano sempre prodotti di prima qualità come Boardwalk Empire con un immenso Steve Buscemi o il più recente ma non meno sontuoso Game of Thrones tratto dalla saga di George R.R. Martin.
Poi le conferme di serie che mi avevano pienamente convinto già nella passata stagione, come Justified  (ispirato al personaggio creato da Elmore Leonard) e l’adrenalinico e splatteroso Spartacus.
Le quattro serie sopracitate le consiglio senz’altro in blocco. Naturalmente se non avete visto 24… recuperate!

Obbligami anche a leggere due fumetti.

Hellblazer

perché è il mio preferito e perché Constantine beh…non è Keanu Reeves!

E Scalped

perchè a mio modesto avviso è il miglior fumetto “for mature readers” attualmente in circolazione.

E ad ascoltare due album musicali.

Prima un classico:
l’ “Unplugged in Sweden” di Chris Cornell

che è uno dei miei album preferiti di sempre, mentre tra le novità direi

“Collapse into now” dei REM

perchè sono i miei preferiti e hanno sempre classe da vendere!

Per finire: cosa stai facendo ora? E soprattutto, cosa ti piacerebbe fare?

Vediamo…rispondo alle domande di uno sceneggiatore impicc…ah no intendevi lavorativamente?
Aspetto la sceneggiatura di un nuovo John Doe che Roberto sta scrivendo (spero) e adesso adesso sono alle prese con delle tavole di prova del Punisher MAX che la Marvel mi ha gentilmente richiesto e appena finisco le posto sul blog.
Cosa mi piacerebbe fare? Il sogno è lavorare sulle mie serie preferite: Dylan Dog qui da noi, e Hellblazer in america.
Poi c’è il sogno ulteriore che è quello, un giorno, di poter lavorare su qualcosa di mio al 100%, testi e disegni.
La strada è ancora lunghissima ma il viaggio è iniziato!

E con queste belle parole, vi linko il Blog di Valerio e, dopo avervi mostrato i layout delle tavole fatte per l’episodio di John Doe e quelle di prova realizzate per Scalped e Moon Knight della Marvel, eccovi anche una di quelle che presentò per poter lavorare su John Doe!

Un solo commento

  1. Marco C. -

    Come non si può approvare il lavoro di uno che ama Scalped ?!
    Bravo per il tratto ed i gusti!!

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