E’ lui che ne parla nel suo blog.

11 gennaio 2011 da Mauro

Michele Ginevra ha pubblicato sul suo blog un’interessante analisi dei primi tre numeri della nuova serie di John Doe, dalla quale è scaturita una mia lunga risposta a cui ha dedicato lo spazio di due post.

Trovate la sua analisi cliccando qui.

I post con la mia risposta cliccando qui.

E qui.

E un  grazie grande così a Michele per lo spazio concessomi.

3 commenti

  1. N3b -

    che bello quando le cose girano,
    funziona tutto

    “Sei
    giovane
    hai
    30
    anni

    E’ tra le righe di questo impietoso ossimoro che si nasconde e riflette l’impostazione di uno stato “vecchio”, che tutela le caste e non ha alcuna intenzione di promuovere i “giovani”.
    Categoria di cui, attualmente, fai parte fino ai quarant’anni suonati.
    Per cui ti ritrovi (in alcuni casi più volentieri che in altri) ad accettare qualsiasi proposta ti arrivi perché potrebbe essere quella giusta. Lo spot da girare in due giorni a cui dici di si ma solo di sabato e domenica perché gli altri giorni sei impegnato altrove, il fumetto scritto di notte quando, finalmente, non ti chiama nessuno e puoi concentrarti, le pose per un videoclip in pausa pranzo. Questi, che sembrano esempi deliranti, sono la norma per un sacco di persone che conosco.
    Tutte “giovani”. Tutte, stranamente, con una gran voglia di correre.”

    è bello conoscere le cosine ^_^
    bravooo UUUzzeoooooooo

  2. Ingelo -

    Devo dire che tratteggi davvero bene una situazione che, pur non essendo mia, sento vicina e tangibile.
    Sono riflessioni facilmente estendibili ad altri campi, le tue, e per questo le apprezzo e ne faccio tesoro.
    Ancora non ho avuto modo di leggere i numeri di Joe ma la curiosità é tanta; credo capitolerò quanto prima.
    Seguo con costanza il tuo blog é ho solo da dire: tanto di cappello!
    Un salutone

  3. maurizio battista -

    Approfitto della connessione tra il tuo blog con quello di Michele Ginevra per testimoniare fuori tempo massimo il mio apprezzamento per “L’uomo con la macchina da presa”. Un storia divertente e coinvolgente. Complimenti anche per il coraggio: hai aggiunto spessore mettendoti in gioco, e si vede…
    Tra parentesi sono un nuovo lettore. E anche se tu Lorenzo e Roberto avete mantenuto la promessa, ovvero mi avete fornito gli strumenti per seguire la nuova incarnazione del personaggio, restano tanti piccoli indizi sul mondo (anzi sui mondi) alle spalle di John. So già che finirò recuperare tutti i numeri. Mannaggia a John Doe!

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