L’anno comincia lontano.

1 gennaio 2011 da Mauro

Le decisioni vanno prese velocemente e il click è la nuova frontiera del si lo voglio o dei vade retro.

E’ iniziato con una serie di click intorno a mezzogiorno e mi sono ritrovato su un aereo che faceva scalo a Monaco intorno alle diciannove.
Per poi ripartire alla volta di Bangkok, città in cui mi piacerebbe perdermi ma, ancor di più, trovarmici.

Guardavo un film quando mi accorgo che l’orologio del portatile segnava le 0.47. Il 2011 era arrivato senza disturbare me e tutti i passeggeri dell’aereo e questo già me lo rende più simpatico del 2010 che ho lasciato lì, a morire di inedia.

Alle 8 del mattino romano (e alle 14 del primo pomeriggio Bangkokese) tocco terra. Prenoto un aereo per la prossima destinazione e salgo su un taxi. Se qualcuno vi chiede più di 400 baht (10 iuri) per arrivare dall’aeroporto al centro della città vi sta rubando dei soldi, ma qui è la norma. Si tratta per qualsiasi cosa.

Ho preso una stanza intorno al sessantesimo piano, questa città di notte, dall’alto, ti toglie il respiro.
Guardo il ChaoPraia e conto almeno 6 diversi tipi di imbarcazioni, dalle chiatte mercantili alle piccole dueposti per gli innamorati.

Crollo addormentato e mi sveglio che sono le 19. Scendo, sbaglio piano e mi ritrovo in una piscina circondata da tizi che fanno fitness. Non ci siamo. Rientro nell’ascensore, scendo al piano terra e inizio a camminare per Silom Road. E’ quasi tutto chiuso e mi viene fame davanti ad ogni vetrina.

Voglio un massaggio. Voglio spegnermi per un’ora mentre thai-esperte-mani fanno di me ciò che vogliono e in più decido di spendere poco. Non perché sia un tipo misurato e parsimonioso ma perché più il centro relax è pieno di luci e più è ad uso e consumo dell’occidentale alla ricerca di un massaggio. Si, esattamente come me, ma a me invece piacciono quelli ameni, nelle viette laterali, con i televisori fissi sugli sceneggiati e l’odore forte d’infuso e oli.
Ne trovo uno che fa al caso mio, indecente il giusto, e mi ci getto dentro volentieri.
Trattativa anche lì e ci accordiamo per un full body massage with oil a 300 bath. M’accomodo e la thai-ciccia inizia a parlarmi girando intorno alle poche parole inglesi che conosce.
E’ simpatica. E’ simpatica e ride un sacco. Si scusa per il suo inglese, le dico di non preoccuparsi e le chiedo come l’ha imparato. Mi dice qualcosa che io interpreto come: “Ascoltavo il mio boss innamorato di una sua cliente.”
Chiedo lumi. Parte con la storia della sua vita.
Figlia di due contadini chini tutto il giorno sulle risaie, il padre non può permettersi di farla studiare e le dice che deve fare qualsiasi lavoro tranne quello dei suoi genitori. Perché quello è un lavoro chiuso, di campagna, gli altri invece possono portare opportunità. Lei allora finisce a cucire per una piccola azienda di Bangkok. Cuce in catena di montaggio ripetendo i gesti imparati a memoria. E’ lì che sente per la prima volta questa lingua strana, perché il suo capo ha una cliente inglese di cui è innamorato, per cui è l’unica con cui si intrattiene in telefonate che superano i dieci minuti. La cliente non sembra contenta perché a quanto pare, le ragazze ci mettono troppo a cucire i vestiti, ma il capo ci sa fare e i ritmi non diventano mai esagerati.

Affamata di gossip e incuriosita dalla parlata, Leh impara le più classiche forme di saluto e alcuni concetti base.
Un giorno, l’impaziente inglese si presenta in azienda ed accade il fattaccio, ma non quello che tutti s’aspettavano. Uno dei suoi accompagnatori nota Leh, e scoperto che mastica quel po’ di inglese che serve per finire orizzontali nello stesso letto, si dichiara.

Passano delle giornate interessanti e da quanto improvvisamente Leh preme sull’acceleratore, capisco che l’argomento non la mette di buon umore. In poche parole il tipo la lascia quando scopre che è rimasta incinta, si cresce la figlia da sola e quando resta incinta una seconda volta è lei stessa a cacciare il novello padre perché lei non vuole maschi vicini a sé.
Non dipende da nessuno e tutto ciò che ha di più importante sono le sue figlie e il suo lavoro.

Le chiedo se ora è innamorata, lei mi dice di no e mi gira di spalle che ora tocca alla schiena.

Io con la faccia nel buco del lettino mando fuori fuoco i fiori e penso che è bello imparare l’inglese facendoti i cazzi del tuo capo. Io con Mastrofini avrei potuto imparare al massimo qualche inflessione di borgata.

Dopo mezz’ora sono seduto al ristorante del 52esimo piano dell’albergo da cui faccio questa foto, unico posto di Bangkok in cui tira vento.

A sua discolpa posso dire che, chiamandosi “Breeze”, aveva messo le mani avanti. Scemo io.

Mangio ciò:


Tempura di gamberoni alla crema di wasabi e salsa thai dal nome incomprensibile ma è quella roba rossa lì sopra.


Spring roll di aragosta e zenzero.


Dim sum misti, quelli bianchi, i miei preferiti, sono di granghio e contengono noodles di soia e un pistacchio, quelli neri sono in realtà ravioli di fungo contenenti pesce gatto, quelli verdi sono di aragosta.

Anzi, metto quest’altra foto qui che mi fa più “Mangiare bere uomo donna

Finiti gli antipasti, ho continuato con


Riso con pesce affumicato ed erba cipollina


Noodles con quel pesce bianco lì di cui ignoro il nome, germogli di soia e verdurine


porco in agrodolce con leeches, peperoncini e sesamo.

Mi sarei potuto risparmiare gli involtini primavera d’aragosta. E il riso. Ma come al solito mangio il doppio di quello che mi serve.
Proposito per il nuovo anno: non usare la noia come metro di misura per decidere quando smettere di mangiare a tavola. Iniziamo col finire ALMENO quando finiscono gli altri.

E vediamo cosa succede.

Mi sono fatto scattare una foto e ne sono uscito con un occhio nero

quindi ora entro nel letto, mi leggo la storia doppia di Zagor scritta da Jacopo Rauch e disegnata da Laurenti e m’addormento senza che io lo sappia.

Buonanotte primo giorno.

Scritto in Bangkok, me, mondo, seratelle

10 commenti

  1. il decu -

    Love.

  2. Elena -

    sei bello sei :* Buon Anno Nuovo, Uzzeo! 😀

  3. francesca -

    adesso ti banno sul serio. La mia invidia non ha limiti. Ti odio.

  4. Amal -

    Bello tu. Direi che iniziare in viaggio è uno dei modi migliori che conosco. Un besito.

  5. Pao -

    http://www.youtube.com/watch?v=KAHdllsnMzA

    +

    http://www.solofinanza.it/wp-content/uploads/2009/02/goodyear.jpg

  6. veronica -

    prima cosa…. sono capitata qui perche’ visto che sono dissociata non mi ricordavo piu’ la tua mail di gmail e volevo mandarti quale cosa da fare di lavoro…. giusto un paio di cose da leggere….niente di che’…. e poi l’ho vista…..ho visto quella vista…. la conosco bene quella vista….sei al LEBUA caro amico mio vero?…..una delle viste piu’ belle del mondo…. vorrei respirare la stessa aria calda che respiri tu da lassu’….respirarla bene quell’arietta dal 60° piano, che poi quando scendi giu’ sulla SILOM e’ tutta un’altra faccenda!

  7. veronica -

    ah dimenticavo…. comunque …. magnatela ‘na cosetta eh…. !

  8. Raffo -

    Come va lì? Stai circolando con la macchina su piste ciclabili sempre più strette, tra gli insulti dei passanti?

  9. Mauro -

    @Decu
    en pis.

    @Elena
    E’ quella mezza bellezza legata all’altezza!

    @Francesca
    Sulle foto in cui mangio i vermi ti ricrederai.

    @Amal
    Me lo prendo.

    @Pao
    Oddio quanto li ho amati. Andai a vedere persino i dirty pretty things per sentire alcune canzoni dei libertines dal vivo!

    @Vero
    Me la magno!

    @Raffo
    Senza la tua faccia impanicata non c’è lo stesso gusto!

  10. Z. Bruno -

    Mi avevano detto che il “full body massage” era un’altra cosa… anche per la magnata successiva…

    Buon divertimento e Buon Anno Mauro!

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