Saw VI – Recensione.

6 giugno 2010 da Mauro

Mentre le idee nel cinema americano si nascondono imbarazzate come le facce di chi fa le puzze negli ascensori prima che entri io (è successo ieri, e la delusione è stata nella faccia imbarazzata del tizio, quando l’avrei di gran lunga preferita fiera e spavalda), sacrificate al profano altare di remake, prequel, sequel, e reboot, ed è solo dai seriali televisivi che proviene ancora qualche segnale d’innovazione nell’intrattenimento di massa, la saga di Saw cortocircuita e capovolge le regole del gioco.

Saw è a tutti gli effetti un seriale televisivo trasposto al cinema.

Sarebbe sbagliato accomunarlo alla grande famiglia degli horror a lunga scadenza come Venerdi 13 o Halloween che, per quanto ci abbiano regalato notevoli vaccate, l’hanno sempre fatto utilizzando un linguaggio prettamente cinematografico.

Saw viaggia per canali propri, funziona seguendo regole legate alla produttività televisiva e propone un intrattenimento diretto esclusivamente ad un pubblico di fan hardcore che lo segue dall’inizio.
Ad oggi è impossibile per lo spettatore casuale godere appieno di un film come Saw VI perchè basa tutta la sua struttura su eventi e rimandi a personaggi e situazioni delle pellicole precedenti, perchè non si presenta ma dà per assodato che tu già sappia, già conosca.
Saw VI è più simile alla sesta puntata di 24 che  a Nightmare 6, non funziona a sé stante ma inserito nel contesto narrativo che ha cominciato a prendere piede dal terzo capitolo della saga.
Ritrovatisi tra le mani un gigantesco successo commerciale col primo film, bissato poi dal secondo, a partire dal terzo episodio l’allegro gruppetto di amici (che di film in film si scambia felicemente di ruolo mantenendo comunque una solida idea di continuità) ha deciso di tessere in un unico e coerente discorso tutti gli elementi della saga che, ad oggi, appare virtualmente infinita.
Per quanto morto ormai da tre film, l’enigmista e il suo credo permeano anche questa nuova storia, e anzi, grazie ad un accentuato uso del flashback lo vediamo ancor più protagonista rispetto al precedente capitolo. Nell’identico modo ritroviamo praticamente tutti i personaggi visti in questi ultimi anni.
Lo schema è sempre lo stesso: i 10 minuti iniziali sono dedicati al primo “gioco”, cui spetta la palma del più cruento in assoluto di tutta la saga (divertenti le reazioni di disgusto offerte dal gentile pubblico della sala IV del Trianon).
Nella gara sulla quantità di carne da abbandonare per sopravvivere ci lascia le penne il ciccione che si strappava il grasso in eccesso e sopravvive la fanciulla che ha preferito amputarsi il braccio.
Piccola curiosità: l’attrice che interpreta la mutilanda è Tanedra Howard, vincitrice della parte grazie al reality Scream Queens prodotto da Mtv.

Il resto dei supplizi non saranno né così cruenti né si lasceranno particolarmente ricordare mentre tutta la narrazione punterà sull’alternarsi delle trame tra il lascito di John Kramer

e il personaggio dell’odioso e bolso detective Hoffman che riesce nell’impresa più grande della sua carriera: farmi tifare per lui.
Io che ero entrato in sala già pregustando il momento dell’orrenda morte del successore di Jigsaw, mi ritrovo a sperare che non venga scoperto fino al momento del finale che, come consuetudine della saga, dopo il colpo di scena Hitchcockiano, sale (per quanto il famosissimo score sia tenuto più basso del solito) posizionando i primi tasselli del successivo capitolo.
Che si prevede ancora più interessante.

Saw nel suo rifiuto di strizzare l’occhio alla maggior parte degli spettatori, nella sua riconoscibilissima e allo stesso tempo anonima regia , nel montaggio ormai diventato uno standard, nel accostare al torture porn più spietato (Eli Roth… daje su…) una storia così piena di intrecci e rimandi da far girare la testa anche ai più attenti in sala, anno dopo anno mantiene un livello qualitativo altissimo nel suo genere, riuscendo laddove chiunque avrebbe fallito.
Lunga vita a Jigsaw, e che il suo messaggio (che condivido in pieno) sia di monito per tutti voi.

E in più il film è piaciuto anche a Ro’ quindi stavolta non ci siamo picchiati a sangue fuori dal cinema.
In compenso abbiamo plaudito alle gesta di Jigsaw anche mentre mangiavamo un ottimo gelato che avevamo comprato soltanto per divertirci a criticarlo.
Ma questa è un’altra storia.

Il trailer del film:

il video della vittoria di Tanedra Howards a Scream Queens:

e una mini intervista che dimostra una volta per tutte che ci sarebbero modi mooooolto più diverti per vederla strillare:


Stellette? 7 su 10 (ma riguardo Saw non sono un recensore affidabile, sei e mezzo sarebbe stato un voto più obiettivo… chettelodicaffare?)

Scritto in cinema, recensione

Un solo commento

  1. spino -

    Beh, hanno fatto anche il contrario… l’horror seriale trasposto in TV:
    Harper’s Island…

    Idea buona, sceneggiatura da cani e finale assurdo…

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