Prince of Persia: The sands of time – Recensione

31 maggio 2010 da Mauro

Il protagonista di Donnie Darko e il regista di Donnie Brasco uniscono i loro sforzi per dimostrare che A) dopo 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi il primo è ancora vivo, B) che dopo il peggior film della nauseante saga cinematografica di Harry Potter si può COMUNQUE peggiorare.

Mentre sono in fila per entrare in sala mi si avvicina un saltellante principe seminudo che indicandosi il pacco mi dice: “Prendilo!”
Io resto un po’ F4 e sento un suono di colonna sonora tipo “Zshuiiiiiin” ma guardo. Comunque guardo.
C’è un coltello che sborda dalla patta.
Lui fa cenno di muovermi, deve saltare sul muro di fronte.
Io che non so leggere né tantomeno scrivere, prendo.
Poi entro in sala già assonnato ma adesso con un bel film action/cazzone chissà come mi riprendo subito.

Deserto.
Deserto assolato.

Scritte.

L’incipit di un film simbolo della nouvelle vague polacca di inizio anni ’70.

Poi c’è un bambino che tira una mela in testa ad un soldato cattivo che minaccia l’altro bambino amico suo.
Il re che lo premia.
Lui che cresce saltando e gli viene quella faccia improbabile.
Quei movimenti improbabili.
Quel gigioneggìo improbabile che ha fatto sperare per venti minuti a Bruckheimer di avere per le mani un nuovo Jack Sparrow prima di comprendere di aver scelto quello della famiglia Gyllenhall con le espressioni facciali sbagliate.
La sorella, come potete vedere, sarebbe stata molto meglio.

Sono al 25esimo sbadiglio e la mia percezione del film è scandita da ere geologiche quando entra in scena il personaggio femminile che per una volta non aderisce ai soliti stereotipi sui personaggi femminili da film action/cazzone perchè invece di essere una fanciulla che occupa un ruolo di potere e che ha bisogno dell’aiuto del primo stronzo per evitare di cadere in mille tranelli e insidie, per esserne salvata alla fine, poco prima del bacio, è una fanciulla che occupa un ruolo di potere e che ha bisogno dell’aiuto del primo stronzo per evitare di cadere in mille tranelli e insidie e per esserne salvata alla fine, poco prima del bacio ma in compenso rompe i coglioni per tutta la durata della pellicola.

Poi arriva il coltello.

Uguale uguale a quello che m’hanno dato all’ingresso.
Bellicapelli preme il tastino rosso sul manico e il titolo del film acquista improvvisamente senso: grazie alle sabbie contenute all’interno del manico, chi lo preme può tornare indietro nel tempo per tutta la durata della spremitura.
Io guardo il coltello.
Penso a quanti minuti del film sono passati e pigio sul manico per tornare all’inizio, che di questi tempi 40 minuti di sonno sono più preziosi delle sabbie di qualsiasi deserto. E dormo.

Mi sveglio e vedo una corsa di struzzi. E un tizio che mi chiede se ho mai sentito parlare degli ‘mbaka.
Pigio il pulsante rosso.
Che di questi tempi altri 6 minuti di sonno sono più preziosi delle sabbie di qualsiasi clessidra.

Apro gli occhi e scopro che siamo finiti nel temutissimo momento che, da contratto, va inserito in ogni blockbuster politicamente corretto post 11 settembre: la metafora del conflitto U.s.a./ Iraq.

I caTivicaTivi del film hanno attaccato il tranquillo paesello con l’infondata accusa di nascondere ingenti armi di distruzione di massa.
Armi nascoste dagli stessi caTivicaTivi, in realtà interessati a ciò che produce il sottosuolo del paesello.

Io, che scatenerei una fatwa già per il solo fatto di venire metaforizzato in una inquietante mole di filmdimmmerda, pigio il pulsante.
Che di questi tempi altri 5 minuti di… NO! Mi svegliano le esplosioni!

Tutto il sottosuolo del paese crolla per far vedere come salta Donnie-con-treccine.
Và come salta, và!
Tra uno zompo e uno zombie lancia lame, ecco apparire (spoiiiiiileeeeeeeeeeeer!), gigantesca e fluorescente, la cervice uterina donata dagli dei che non deve finire nelle mani sbagliate.
La cervice viene accoltellata, scoppia il finimondo e tra sparare di ufi e m’par de sore negre vestite pure bene, il film torna al minuto 20.
Quando ancora il papocchio non era stato fatto, la principessa non era morta, neanche il re e Mauro ancora non sapeva cosa stava per vedere.
Vado per premere il pulsantino rosso sul manico del coltello ma… la sabbia è finita!

L’happy ending che sono costretto a guardare è però una chicca.
Ci si aspetterebbe che “bene” fosse che i caTivicaTivi abbandonino il desiderio di soggiogare il paesello e se ne tornino nelle loro ricche case. No!
I caTivicaTivi all’interno del clan dei più-forti-ma-con-un-cuore, vengono fatti fuori e il paesello non viene soggiogato ma ANNESSO con un matrimonio affinchè la cervice uterina venga doppiamente fottuta (anche fuor di metafora).

Si, lo stavo pensando anch’io, applicato al mondo reale sarebbe stata più o meno una cosa così:

Ma avrebbe comunque portato la pace nel mondo.

Quindi diciamo che il film si distingue per l’assenza di un solo motivo per andarlo a guardare e/o raccontare, e/o recensire.
Cosa che ho fatto solo per poter pubblicare questo video qui sotto, in onore del vero e unico Prince of Persia:

Stellette? zzzzzzzzz

Scritto in cinema, recensione

10 commenti

  1. Thomas Magnum -

    bwahahahah… insomma… mai sottotitolo fu più azzeccato de “le sabbie del tempo”, che sa di zzzzzz lontano un miglio…
    pigliamola a ridere che se ripenso al gioco mi vengono i lacrimoni.

    Ma quella storia del coltello è vera?!?
    Cioè tu schiacci il pulsante e…
    ommadonna.

    Nonostante tutto il male che gli ho tirato sento gia la mancanza di John Locke.

  2. N3B -

    Io ho un grosso problema:
    nonostante la recensione sia molto esplicativa e nonostante io non nutra nessun dubbio a riguardo son ugualmente incuriosita dal vedere se:
    1) forniscono anche me di un degno pugnale con pulsantino;
    2) i collegamenti sono giustonotati;
    3) mi addormento a fasi alterne (anche se è più probabile che io faccia una tirata continua);
    4) anche io mi trovo stimolata nel pubblicare chiari richiami.

    Qualcuno mi può aiutare nell’evitare questo?
    Al momento posso contare esclusivamente sulla mia pigrizia rinomata!

  3. werther -

    A questo punto son curioso di leggere il commento di Federico. Comunque, hai presente il pugnale col pulsantino? Era morfina a rilascio graduale!

  4. Giovanni -

    BWAHAHAHAHAHAHAAHAHAH!!!

    C’hai ragione. Tanta ragione. Ma io devo fare outing e ammettere che mi sono divertito. Ok, è solo perché ho squagliato videogame con lo stesso titolo da quando ho 9 anni ma il film m’è piaciuto. L’unico vero difetto è che c’erano pochi muri su cui camminare. Certo, poi non lo consiglierei neanche al mio peggior nemico ma ognuno di noi ha uno scheletro cinematografico nell’armadio no?

  5. moricimarco -

    mamma mia il gioco!….ore e ore davanti all’Amiga 500 con espansione….che tempi!

  6. Notizie dai blog su Prince Of Persia sta deludendo in sala? -

    […] Prince of Persia: The sands of time – Recensione Il protagonista di Donnie Darko e il regista di Donnie Brasco uniscono i loro sforzi per dimostrare che A) dopo 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi il primo è ancora vivo, B) che dopo il peggior film della nauseante saga cinematografica di Harry Potter si può solo andare a migliorare. blog: Non ti stavo cercando | leggi l'articolo […]

  7. il decu -

    Rimando a un certo post/monito lanciato su FB.
    Ma tu ci sei andato lo stesso a vedere questo nonsense…
    (nonsense a cava de’ selci significa puttanata)
    Adesso attacchiamoci tutti al pulsante rosso e spingiamo forte.

  8. werther -

    P.S.
    Ogni volta che passo sulla foto facendo lo scroll, mi viene un sussulto e provo un brivido di terrore. Fa veramente paura.

  9. Mauro -

    @ Thomas
    La storia del coltello nel film si, in sala… mmmm…pure! 🙂

    @N3b
    ovviamente il collegamento migliore è quello alla sorella!

    @Werther
    A federico è piaciuto quindi mi guarda con l’occhio cattivo. Ah. La foto non so se gli è piaciuta 🙂

    @Giovanni
    Seeeeee fossero questi i nostri scheletri. Rispetto alla monnezza che ci piace questo è Herzog!

    @Marco
    Io col commodore e vederlo correre era meraviglioso.

    @Decu
    Si si ma infatti non avevo dubbi. E’ che comunque uno mezzo nudo che zompa comunque si va a guardare. E poi ce s’attacca tutti forte a sto pulsante rosso (“pulsante rosso” che qui a san giovanni significa…”) 🙂

  10. Federico -

    Mauro ha trovato divertente il nuovo Clash of the Titans.

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