Diario di un vecchio ComicoN

5 maggio 2010 da Mauro

Napoli s’è agghindata a festa in occasione del Comicon, ha indossato il suo cielo più bello e lenti a contatto talmente azzurre da non farti pensare neanche per un minuto che potessero essere finte.
Ho letto tanto su questa nuova conformazione della fiera, la nuova disposizione concettuale degli ambienti è stata argomento di discussioni e scambi mentre s’era in loco.
Uno spazio grande a disposizione dell’incontro con gli autori, delle case editrici, delle mostre e degli antiquari m’ha rigettato alle storiche Lucca pre-cosplayer in un corto circuito temporale che s’è puppato tutto il mio tempo disponibile a discapito del carrozzone dei mascherati che tanto mi sarebbe piaciuto far vedere a Danielle

che da un po’ s’è aggregata alla scooby gang nel suo tour italiano.
Ma non è servito, Napoli

ha fatto di tutto per sedurla e mandarla a casa soddisfatta (Napoli, non i fumettisti, per quanto con Rrobe, Leomacs, Walter, Burchielli e i Paguri si siano persino fatti cori da stadio!)

Ammetto che i corridoi semivuoti del castello e il rapporto di 1 a 1 tra visitatori e addetti ai lavori m’ha riportato alla mente più d’una volta scenari da Maschera della Morte Rossa (lebbrosi lettori di manga, ciucciateci il calzino che noi si sta tra di noi – si, che c’entra che leggiamo un sacco di manga?, si sta comunque tra di noi – si che c’entra che abbiamo tutti fotografato l’unica cosplayer

capitata per sbaglio, come fosse una divinità maya materializzatasi per dirci che secondo i suoi calcoli il 2012 arriverà con 20 minuti di ritardo? Dopotutto le paillettes sugli occhi e i crocefissi in pixel art fanno sempre la loro porca figura).

Per me, che ero lì soltanto per il sabato, è stata una meravigliosa occasione per gustarmi le esposizioni e passare un po’ di tempo in relax con amici e colleghi che vedo meno di quanto vorrei.
A conti fatti cosa mi sono portato a casa?

Walter che dopo aver aspettato con tutti noi due ore per riuscire a cenare (grazie Irene, ti adoro come sai e come sempre)  si trova davanti la pizza più arrogante della sua vita

e non può neanche chiedere aiuto a Leomacs che, a pochi centimetri di distanza, sta sbranando 10 chili di pizza fritta ben ripiena di ricotta e grasso di porco (il giorno dopo aveva dei tic che camuffava abilmente da Febbra 2)

ma in compenso riusciamo a digerire parlando per ore del nostro amore per Zagor che Walter mette subito in pratica impreziosendomi la moleskine.

Lo svacco del pranzo, col Bocchio e il Santucci che confondono BIrretta con BArretta e si nutrono come stalloni da esposizione.

E mentre il secondo emana metallo hardcore, il primo smodella come la regina del celebrità e abbraccia Adele al suono di “Aoh, ma io e te semo amici su feisbuc!”

suscitando questa reazione in Roberto

che però riesce a tirarsi su appena gli ricordiamo che è BELLO (ora se volete rendere felice il sottoscritto, telefonategli a gridateglielo appena vi risponde, poi riattaccate!)

che mi dimostra di aver perdonato la mia assenza alla conferenza del Canemucco (c-l-a-m-o-r-e) disegnandomi lei che guarda fuori campo.

Leo e la sua continua disponibilità

Il sommo Baru incontrato ed incastrato nell’ascensore (stavamo per chiedere un riscatto quando alla fine quelle maledette porte si sono aperte da sole)

Concetta che lavora lavora lavora lavora lavora lavora lavora e a guardarla sorridere non si direbbe mai

Tutti i ragazzi dello stand Nicola Pesce Editore (si, anche Amal, assente giustificatissima), gentili, affabili e con le palle talmente quadre da portarsi a casa il meritatissimo Micheluzzi per la riedizione di Don Chisciotte (gli occhi di Andrea dopo aver ritirato il premio tradivano più d’una emozione).
Margherita che strilla “Siiiiiiiiiiiii” e accetta.
Il compleanno di Marco Lupoi al Trip e il suo viso felice.

Sandra e Danielle che fanno le sceme sul tetto che scotta

e imitano Walter nella sana arte del togliere il calzino con un unico, elegante, gesto da ninja

e sempre Napoli, ma da quissù

Ausonia e le persone che non vediamo e non perdiamo, anche se.

La silenziosa presenza di Michele Penco, il suo Lovecraft, il suo io, il suo talento

Sandra che mi dice “resta, resta pure allo stand Double Shot, io vado a farmi una passeggiata”

Bastien e la sua voce piccola. E la sua sorpresa.

E la sua mano che va senza che lui neanche la guardi

rapendomi così tanto da farmi dimenticare di fotografare quella meraviglia che è Anne Simon e che al suo fianco disegnava e firmava dediche sul bel volume Napoli, sguardi d’autore edito da Tunué.

Maurizio che è così in alto e così vicino come soltanto i veramente grandi sanno essere

le parole con le luci della centrale elettrica

Ancora Napoli e ancora ogni suo angolo

e soprattutto il bel libro Storytellers: graphic Novel e narrativa a cura di Angelo Orlando Meloni, edito da Tunuè e dedicato al mondo della sceneggiatura e degli sceneggiatori di cui sono onorato di far parte.

(nel prossimo post ve lo illustro meglio)

Detto questo, oh voi che non siete riusciti a passare, sappiate che vi siete persi due cose soltanto
– il miglior momento di canalecinquismo di sempre: Davide Reviati vince il Micheluzzi come miglior fumetto dell’anno per il suo splendido “Morti di Sonno”, lo dedica ad un suo amico, gli tremano le mani per l’emozione, si commuove, vuole scendere dal palco per restarsene cinque minuti in disparte con il suo pudore e la sua disarmante umiltà ma viene fermato perchè “FORNARINA, sponsor dell’evento, ti regala un set di maschere di bellezza e un weekend in un centro benessere dove, eheh, potrai fare sesso estremo con chi vuoi!”
Davide non risponde neanche.
Si tiene in bocca il vaffanculo che tutti abbiamo pensato e per un attimo appare la buon anima di Alberto Castagna come nel finale del Ritorno dello Jedi, che sorride soddisfatto.

– L’argomento che maggiormente ha tenuto banco in questi giorni di fiera annullando le distanze e le divergenze, unendo cosplayer e autori, azzerando il debito pubblico, generando fratellanze e abbracci: il massimo e tutt’altro che tacito rispetto per

LA FAVA DI CORONA

mostrata in Videocracy, ma soprattutto per il savoir faire del suo assistente.

19 commenti

  1. Marco C. -

    Bel resoconto (tranne la foto finale, veramente) e complimentoni per la tua faccia incastonata nella pubblicazione!!!

  2. N3B -

    ahahaha belli dentro e belli fuori!

  3. Amal -

    Sono indecisa se leggere mi ha fatto bene o male. Boh come ha detto qualcuno prima di te c’ero anche se non c’ero. (e grazie di aver mantenuto la promessa)

  4. carlo bocchio -

    Sorridevo nostalgico, ma poi m’hai ammazzato co corona alla fine :.(

  5. Mauro -

    @Marco
    Devi vedere Videocracy, alchè, su quei ralenty alla Peckinpah, anche tu scagionerai Corona da ogni crimine.
    @N3b
    Taci tu, donna incognita! 🙂
    @Amal
    Dovere!

  6. Mauro -

    @Carlo
    Ehhhh lo so, ie stai de micromina…

  7. Marco C. -

    Mi sembra cmq da quanto letto una rassegna molto più per intenditori, cultori del genere e addetti ai lavori: nella mia ignoranza devo ammettere di conoscere solo la metà della gente citata ma d’altronde non tutte le “fiere fumetto” devono essere di ampio seguito.

  8. Thannauser -

    Per esserci avrei anche sopportato l’esistenza della coranafava… invidia e rosicamento :))
    Bel reportage, commozione e sorrisi.

  9. Margherita -

    Seeeeeeeeaaah!!!
    :)))))))))

  10. skiribilla -

    Oh, guarda, son proprio contenta di non essere potuta andare a Napoli, che ho corso il rischio d’incontrare ‘sti brutti personaggi pericolosi e anche le ragazze, parliamone, e poi dai, i disegni son così dozzinali e infine si capisce che le genti delle foto, lì, non si sanno divertire, è lampante, proprio.

    No no, non c’ho il magone, ho solo come un bruscolino enorme nell’occhio, tipo.

  11. ang -

    grande post.
    mi ha fatto pensare tra tante cose che senza una maglietta di lanterna verde la mia vita non ha più senso. devo possederla (sbav sbav).

    ah… Mauro, grazie a te!!

    🙂

  12. Domenico -

    Fantastico…:D

  13. Sandrella -

    Io avrei due paroline su certi personaggi che ho avuto modo di conoscere meglio a Napoli.
    Forse tra indigestioni, insolazioni e tante risate, ho una percezione sbagliata della realta’
    Pero’ la fava di Corona me la ricordo bene…

  14. Mauro -

    @Marco
    In realtà no, è solo che quest’anno hanno diviso nettamente le due anime commerciale/autoriale. In realtà quegli autori sono presenti, magari in misura minore, in tutte le mostre.

    @Thannauser
    La prossima volta vedi di esserci!

    @Marghe
    yoooooooooooo

    @Skiri
    Molto meglio. Ti sei persa solo noia noia noia noia

    @Angelo
    Benvenuto, prossimamente parliamo in maniera più approfondita del libro.

    @Domenico
    😉

    @Sandra
    Anche della Bocchio’s fava s’è parlat’assai. Vedi che argomentoni.

  15. skiribilla -

    Quando si può, senza fretta, documentazione fotografica della Bocchio’s fava, please.
    Potrei inaugurare una tag diversa da “facce da fumettisti”, ora che ci penso…

  16. Oscar -

    da napoletano e (un po’) addentro nel mondo dei comics, giustamente quest’anno al Comicon non c’ero, mi mangio ancora le mani, ma vabbè…piuttosto, la pizza fotografata è quella di Pellone? Altrimenti devi dire subito dov’è così ci vado (o ci torno, più probabile 🙂

  17. carlo bocchio -

    La mia puntina del giradischi ha più fan dell’alabarda di ROcco. Frag!!!

  18. alberto pagliaro -

    la tua battuta sul pompino è stata memorabile!
    🙂

  19. Mauro -

    @Skiri
    Io quella foto non ce l’ho ma basta fare un segnetto verticale sulla testa del bocchio fotografata nel post e il risultato dovrebbe essere simile 😀

    @Oscar
    Ed era proprio pellone! Una lavatrice in gettoni d’oro all’occhio di lince e complimenti (bbbbbona vera!)

    @Bocchio
    La tattica di tenere bassa l’aspettativa è sempre vincente. Sono fiero di te.

    @Mastro Pagliaro
    benvenuto, oh sommo, e per quanto riguarda l’apostrofo rosa tra le parole t’ano: Orale giustifica il Legame. Altro dir non zò!

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